Le divise eleganti e futuriste di Hugo Boss


Hugo Boss è nato In una calda estate del 1885 a Metzingen, una piccola cittadina a sud di Stoccarda, nella provincia del Baden-Württemberg. 
Al raggiungimento dell’età scolare, i genitori, piccoli commercianti proprietari di un negozio di tessuti, lo iscrissero alla scuola del popolo (Volksschule) e dopo al ginnasio. Il giovane Boss affinò il mestiere, dedicandosi per tre anni allo studio degli affari commerciali. Il suo primo lavoro lo portò in una fabbrica tessile a Metzingen. Dopo il servizio militare tornò  a lavorare al telaio, ma stavolta a Costanza. Dopo la morte dei genitori nel 1908, Hugo ereditò il laboratorio di famiglia e lo stesso anno sposò Anna Katharina Freisinger, che non molto tempo dopo gli diede una bambina. Erano gli anni della Prima guerra mondiale e Hugo vi partecipò con il grado di caporalmaggiore. Nel 1923 coronò finalmente il sogno di aprire una propria fabbrica di abbigliamento sportivo nella sua città natale.

Lo stilista Hugo Boss



Erano gli anni in cui la Germania era stata ridotta alla fame dalle  dure misure, contenute nel disastroso Trattato di Versailles, volute soprattutto dagli Inglesi, che minarono profondamente, insieme alla   iper inflazione e  agli effetti della Grande Depressione  la stabilità dell’economia tedesca, bruciando i risparmi personali della classe media e provocando una massiccia disoccupazione.  L’azienda di Hugo Boss seguì la sorte della maggior parte delle imprese tedesche e  finì sull’orlo del fallimento fino al 1931, quando Hugo, con sole sei macchine da cucire, si trovò costretto a ricominciare gli  da zero.
Con le restrizioni imposte alla nazione sulla produzione di abbigliamento, Boss stabilì il suo commercio nella produzione di uniformi e divise da lavoro, gli unici prodotti che le restrizioni risparmiavano, assicurando che la produzione potesse proseguire.

Adolf Hitler divenne Cancelliere della Germania il 30 gennaio 1933. “La miseria del nostro popolo è terribile da contemplare!”, disse Hitler nel suo discorso inaugurale.Alla fine del 1935 la disoccupazione in Germania non esisteva più. Nel 1936 gli alti profitti facevano già salire i prezzi o rendevano possibile alzarli. Alla fine degli anni ’30, la Germania era un paese a piena occupazione e con prezzi stabili. Si trattò, nel mondo industrializzato, di un risultato assolutamente unico. In soli tre anni Adolf Hitler aveva risollevato l'economia tedesca, questo convinse Hugo Boss ad abbracciare le idee del partito nazional socialista, si iscrisse al Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi con la tessera no. 508889.  Hugo Boss iniziò a  creare le uniformi per le SA (Sturmabteilung, Squadre d’assalto), le SS (Schutz Staffeln, Squadre di protezione) e la Gioventù hitleriana (Hitler-Jugend).  Il suo stile e i suoi  soavi disegni durante questo periodo diventarono leggendari. La produzione crebbe a tal punto che Boss dovette assumere altri cento operai nella sua fabbrica. Con la dichiarazione della Seconda guerra mondiale, ricevette poi l’ordine dalla Wermacht di disegnare le uniformi militari.

Pubblicità della Hugo Boss


Hugo Boss ricevette il compito di creare i modelli per le SS Totenkopf, la 3° Divisione corazzata delle SS. È curioso notare come fino dalla prima guerra mondiale  le divise fossero conformi ai teatri di guerra, mentre l’estro di Boss le volle nere, mentre le uniformi delle unità di combattimento delle SS-Verfügungstruppe (S-VT) e, più tardi, delle Waffen-SS, furono invece soggette alle sfumature del grigio e del verde, il camouflage tuttora adottato dalle mimetiche tedesche.  Oltre alle cuciture perfette, il taglio complesso, una linea elegante e di stile, Boss pose particolare attenzione ai dettagli e agli accessori: stivali, pugnali, copricapi, baschi, intarsi ed emblemi come la foglia di quercia e le aquile. Tuttavia, per evitare il riconoscimento del rango militare, la scrupolosa cura dei particolari scomparve dalle divise nere dei tedeschi inviati sul Fronte orientale.  Anche le mimetiche usate nel Sud Europa e nel Nord Africa erano creazioni di Hugo Boss. Profondamente ispirate allo stile italiano e con l’aggiunta di applicazioni tessutali per i feriti in guerra, la camicia aveva le maniche corte e spesso al posto del basco veniva indossato l’elmetto. Per il freddo, invece, abbigliamento mimetico prevedeva calde fodere e interessanti soluzioni per il fissaggio delle giacche a vento. A volte a cena non era richiesto di indossare l’uniforme. Veniva allora sostituita dal frac ma sprovvisto di “coda” (l’odierno tight), un papillon bianco o nero e un gilet. I risvolti erano rigorosamente in seta pregiata, mentre l’appartenenza al rispettivo grado militare si esprimeva nei tipici nastri d’argento cuciti sul colletto. E' quindi al genio di Hugo Boss che si deve la straordinaria modernità delle divise dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale,  stile e accorgimenti poi copiati da numerosi eserciti contemporanei, a partire da quello americano.

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