Campagna anti fumo a Mosca : "Il fumo uccide più persone di Obama, anche se uccide un sacco di gente"


Campagna anti-fumo a Mosca, manifesti  con l'immagine del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, l'iniziativa  presa  per scoraggiare i fumatori - dice che sia lui che le sigarette sono assassini.

Il poster ha un'immagine del presidente degli Stati Uniti e le parole: "Il fumo uccide più persone di Obama, anche se uccide un sacco di gente. Non fumare - non essere come Obama ".

Non si sa chi abbia messo questo manifesto.

L'ufficio stampa del dipartimento di pubbliche relazioni dei trasporti della città di Mosca ha riferito che il manifesto verrà rimosso.

Per "l'apertura forzata del padiglione di vetro della fermata, la rimozione della pubblicità e l'affissione illegale di un manifesto è stata sporta denuncia alle autorità competenti", ha riferito il portavoce Konstantin Gorokh


Le sanzioni alla Russia, ordinate dagli americani, sono costate all'Italia 244 milioni di Euro solo nel comparto agricolo

Nel 2015, primo anno soggetto interamente all'embargo, il valore dell'export dall'Italia alla Russia di prodotti agricoli e agroalimentari risulterà dimezzato a 241 milioni di euro. Sono le stime del Centro studi di Confagricoltura, che sottolinea che fra il 2009 e il 2013 avevano segnato, in valore, un incremento del 119%, a 485 milioni di euro. L'associazione parla di "effetti pesantissimi, diretti ed indiretti per l'agroalimentare del nostro Paese". Un prezzo, dunque, che Confagricoltura calcola in 244 milioni.Più dettagliata l'analisi fatta dal Centro studi sui dodici mesi tra agosto 2014 e luglio 2015. Guardando alle diverse categorie di prodotti agroalimentari, quelle che hanno subìto, in seguito all'embargo, la maggiore flessione dei valori esportati in Russia sono: frutta (-56,9 milioni di euro), carni e frattaglie (-44,2 milioni), formaggi e latticini (-41,7 milioni). Le maggiori flessioni percentuali riguardano: ortaggi (-98,9%), frutta (-94,5%), formaggi e latticini (-93,6%), carni e frattaglie (-88,4%).Gli effetti dell'embargo russo - mette in evidenza il Centro studi di Confagricoltura - non si sono fatti sentire solo nel nostro Paese. Nel 2013 l'Italia rappresentava il 5,1% dell'export complessivo di prodotti agroalimentari verso la Russia (bevande escluse) dei Paesi dell'Unione europea, posizionandosi, nonostante il forte progresso registrato negli ultimi anni (+119% fra il 2009-2013), all'ottavo posto. In seguito all'embargo, il nostro Paese ha subìto una riduzione dei valori esportati verso la Russia del 50,3%, sensibilmente inferiore a quella di tutti i principali Paesi Ue, escluse Olanda e Germania, salendo così al quinto posto, preceduto solo da Olanda, Germania, Polonia e Lituania. 

Anglo-americani liberatori? un falso storico



Il fatto che gli Americani vengano considerati "liberatori" è frutto di pura invenzione, la realtà storica è tutt'altra, come dimostra la carta intestata dei loro documenti conservati nei vari Archivi di Stato, dove si legge chiaramente "Allied Military Governament of Occupied territory" e come chiaramente indicato dal distintivo sulla spalla sinistra dei militari di stanza in Italia, un distintivo rotondo con una "A" di colore bianco inscritta in una "O" di colore rosso, sono le iniziali delle due parole "Occupation Army", cioè Esercito di Occupazione. Gli unici che gli anglo-americani chiamano "Liberatori" o "Liberators" sono i bombardieri pesanti "Consolidated Aircraft Corporation B 24, con i quali hanno fatto la "guerra ai civili" europei con i loro criminali bombardamenti sulle città. E l'occupazione militare, alla quale si è aggiunta quella economica e culturale, dura sino ad oggi.

Marine Le Pen gela Salvini: " Io credo nelle nazioni"



 "Io credo nelle nazioni. Credo che possano esistere forme di cooperazioni transfrontaliere, ci sono sempre state e non abbiamo inventato nulla. Ma io credo nella nazione, nell'Europa delle nazioni". Così la leader del Front National, Marine Le Pen, ha risposto a chi le ha chiesto se creda nella prospettiva di collaborazioni fra regioni (come il progetto di macroregione alpina in cui si sono impegnati i governatori della Lega) per il futuro dell'Europa. Il concetto di nazione rende possibile la creazione di un’identità nazionale, che si basa sulla cultura, la lingua, su un’appartenenza comune, esiste una sorta di comunanza tra nazione e territorio; ciò implica il fatto che su uno stesso territorio sia impossibile istituire più di una nazione. Da codesta unione territorio-nazione ebbe origine lo Stato Nazionale.
La formazione dello Stato Nazionale rese possibile la nascita dello Stato di diritto sul territorio della nazione.,Si può affermare che la nascita dello Stato Nazionale fu il presupposto per quella delle società moderne. E' questa una idea opposta e contraria a quella della Lega Nord, che fin nel nome invoca una presunta indipendenza di una entità frutto di invenzione come la padania. Un movimento che si scaglia contro il simbolo dell'Identità nazionale rappresentato dalla bandiera nazionale dei tre colori, invocandone roghi, o associandola alla carta igienica.Un movimento protagonista di quel grande danno per Italia che ha preso il nome di "devolution",  con l'aiuto di Berlusconi e di una destra che ha sempre sventolato i valori della Patria usando come simbolo della propria identità la fiamma tricolore. Un movimento quello della Lega Nord che a nome del suo segretario Salvini lavora per minare alle basi l' unità della Nazione, che sostiene il sistema delle regioni arrivando alla sovranizzazione delle stesse, come si predica in Lombardia e Veneto.
Una vecchia idea pervenutaci dai popolari di Luigi Sturzo e che,grazie ai nuovi alleati che la Lega Nord ha trovato sul suo cammino, il Partito Democratico di Matteo Renzi, sta dilaniando lo Stato.   Il 2002 e stato l'anno della concreta attuazione della riforma del titolo V della Costituzione. La cessione di sovranità che è avvenuta a favore delle Regioni, sulla base della nuova suddivisione delle funzioni legislative tra stato centrale e periferico ha aperta la forbice che sta ora dilaniando i rapporti tra il governo (Renzi arriva dopo Berlusconi, Letta, Monti e Prodi) e i governatori. Tutti si sono trovati a fare i conti con una situazione sempre più precaria dal punto di vista dei trasferimenti dello Stato alle Regioni. Sono proprio questi gli anni (dal 2001 ad oggi) in cui, non sarà un caso, il debito pubblico italiano è passato da 1.620 miliardi di euro (solo il 108% del Pil) a oltre 2.160 miliardi (più del 133% del Pil): in termini assoluti, 540 miliardi in più, uno score catastrofico