Religione insanguinata, Religione della Patria…
La Religione della Patria
nasce nel corso della Prima Guerra mondiale, vi è alla base un sentimento di comunanza tra i combattenti che discende dall’aver per anni condiviso la realtà di comunità
di vita e di morte delle trincee, fu
leva per abbattere le distanze dettate agli italiani dalla diversa origine di
ceto, di classe, geografica. Sotto i colpi della propaganda nazionalista dilagante in tempo di
guerra, i combattenti si trasformarono “in credenti” in un patto di unità e
solidarietà tra chi aveva sofferto le stesse esperienze. Un vincolo basato sulla prossimità e
disinteressato costituito dal senso dell’onore del servizio reso in guerra, dal
coraggio, dalla fede nei valori in nome dei quali le sofferenze imposte dallo
sforzo bellico sono state accettate dai combattenti. Frasi latine e iscrizioni
di vecchi stemmi polverosi diventano, grazie a D’annunzio, formule magiche per
infiammare gli animi di amore per la patria, esorcismi per garantirsi una sorta
di magica immunità. S’inaugura un nuovo stile di vita che prevede anche il
gesto incosciente che trascende il presente..
“Avrebbe potuto bombardare Vienna – scrive il Times di D’Annunzio –
Forse i Tedeschi potranno pensare che questa non è guerra ma neppure possono
negare che ciò è magnanimo è magnifico”.
Questo mondo non basta