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Guerra e Pace: testimonianza sui referendum di adesione alla Federazione Russa




Dal 23 al 27 settembre 2022 si è svolto il Referendum di adesione delle Repubbliche Popolari di Donetsk  e  di Lugansk, e dei Distretti di  Kherson e Zaporizhzhia, alla Federazione Russa.

Sono stato in Donbass, come Osservatore Internazionale con una missione che ha compreso 130 componenti, provenienti  da molteplici paesi del mondo, dagli Stati Uniti al Togo.  Il gruppo italiano era tra i più  numerosi, la presenza italiana e' stata orgarnizata da Vito Grittani, ambasciatore a.d. della Repubblica di Abcasia e fondatore dell'Osservatorio Diplomatico Internazionale. La nostra attività e'  stata coordinata  con le autorita' russe dall'ex vice ministro degli esteri dell' Abcasia ed ambasciatore a.d. del ministero degli esteri Kan Taniya. Della missione ha fatto parte anche Gian Micalessin ( reporter di guerra, tra i fondatori con Almerigo Grilz e Fausto Biloslavo dell'Agenzia Albatros). Il nostro lavoro e' stato osservare  le operazioni di voto e valutarne la regolarità. Il nostro ruolo è stato riconosciuto ufficialmente dal governo della Federazione Russa, la nostra partecipazione è stata del tutto gratuita. 


Vito Grittani

Gian Micalessin



La partenza da Mosca

Giunti a Mosca, dopo un lungo viaggio, siamo finalmente arrivati alla nostra base operativa, la città di Taganrog, città della Russia meridionale, situata lungo la sponda settentrionale del golfo che da essa prende nome e che si apre sul Mare di Azov, alla foce del fiume Don, nell' oblast di Rostow. Durante la guerra civile, Taganrog fu sede del generale Denikin, capo dei "bianchi". 




Taganrog

La città ospita un Monumento a Giuseppe Garibaldi sul lungomare Puškinskij, l'opera venne inaugurata il 2 giugno 1961, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia.  È l'unico monumento in onore di Giuseppe Garibaldi nei paesi dell'ex Unione Sovietica.


Il monumento a Garibaldi 


Divenuto capitano di una nave mercantile nel 1832 Giuseppe Garibaldi visitò molti porti, spesso la sua goletta Clorinda approdava a Taganrog. 

Nell'aprile 1833, la sua goletta, navigando con un carico di arance, rimase ormeggiata dieci giorni nel porto. 

Mentre la nave veniva scaricata, Garibaldi passeggiava per le vie della città, visitando le case degli italiani che abitavano a Taganrog, e trascorrendo le notti in piccoli alberghi portuali. In una di queste locande conobbe un giovane ligure, la cui identità non è nota ma si ritiene essere l'emigrato politico e membro della  Giovine Italia   Giovanni Battista Cuneo di Oneglia che motivò Garibaldi a unirsi nella lotta per l'indipendenza italiana. Questo incontro fu descritto da Garibaldi nelle sue memorie:

«Amante passionato del mio paese, sin dai prim'anni - e insofferente del suo servaggio - io bramavo ardentemente iniziarmi nei misteri del suo risorgimento - Perciò cercavo ovunque libri, scritti che della libertà Italiana trattassero, ed individui consacrati ad essa. In un viaggio a Taganrog, m'incontrai con un giovine Ligure - che primo mi diede alcune notizie dell'andamento delle cose nostre. Certo non provò Colombo tanta soddisfazione alla scoperta dell'America, come ne provai io, al ritrovare chi s'occupasse della redenzione patria - Mi tuffai corpo e anima in quell'elemento, che sentivo esser il mio, da tanto tempo - ed in Genova il 5 Febbraio 1834 - io sortivo la porta della lanterna alle 7 p. m., travestito da contadino, e proscritto.»

( Memorie 1907, p. 30.)


La sede di Taganrog è stata scelta dalle autorità russe per motivi di sicurezza e per la vicinanza alla frontiera della RPD. La mattina molto presto abbiamo percorso i 165 Km che separano Taganrog e Donetsk.


In viaggio verso il Dombass




Traversando la frontiera tra la Federazione Russa e la  DPR, su UAZ Patriot,  ci siamo recati,  per osservare  le operazioni di voto, ad Amvrosievka.




Alla frontiera del Dombass



Amvrosievka, con i suoi oltre 16.000 abitanti,  è una città industriale monofunzionale, con specializzazione nella produzione di materiali da costruzione e il più grande centro dell'industria del cemento in Dombass. La città ha anche un notevole interesse di tipo archeologico. Il sito, risalente al Paleolitico superiore (18-19.000 anni fa), è uno dei più grandi siti archeologici del tardo Paleolitico in Europa (circa 6 ettari). Fu scoperto nel 1935, vennero rinvenuti gli scheletri di oltre 1.000 bisonti e 15.000 reperti archeologici (punte di lancia ossee e inserti di selce nelle punte di lancia), conservati nel Museo regionale delle tradizioni locali di Donetsk . Lo stemma di Amvrosievka raffigura un'ascia di pietra come simbolo dell'insediamento di questo territorio fin dai tempi antichi.


Ad Avbrosievka abbiamo trovato un'atmosfera gioiosa, queste popolazioni sotto bombardamento dal 2014, evidentemente rimettono molte speranze in questo referendum. Siamo stati accolti dal sindaco e da altre autorità locali. 


L'incontro con il sindaco 




Atmosfera festosa ad Amvrosievka


Il voto avviene attraverso l'organizzazione di seggi volanti all'aperto, la cui disposizione è decisa dal Comitato elettorale cittadino, i seggi si spostano ogni ora, questo sempre per motivi di sicurezza. Solo l'ultimo giorno del voto, il 27 settembre saranno aperte postazioni elettorali fisse negli edifici. 


In fila per il voto ad Amvrosievka




Il voto ai seggi di Amvrosievka


Ad Ambrosiev, con il collega Pietro Cassano ci siamo divisi dal gruppo principale per svolgere il nostro ruolo di osservatori presso la colonia penale di Elenovka, non distante da  Donetsk, dove sono detenuti prigionieri di guerra ucraini, è concesso il diritto di voto al referendum ai detenuti, uomini e donne, originari della regione di Donetsk, Gli ucraini si sono rifiutati di scambiarli con altri prigionieri e le autorità della  Repubblica di Donetsk hanno deciso di accoglierli. Alla fine dello scorso luglio un bombardamento delle forze ucraine su  Elenovkaha ha ucciso 40 prigionieri ucraini  e ne ha feriti altri 75. Il bombardamento è stato compiuto con missili Himars (del tipo di quelli forniti dagli Usa alle forze ucraine).


  L'entrata a Donetsk

Il nostro appuntamento a Donetsk è stato al Dombass Palace, dove alloggiano i giornalisti, l'albergo è stato bombardato dalle forze ucraine e ne porta ancora i segni. Qui si è unito a noi il giornalista Eliseo Bertolaso, collaboratore dell'Antidiplomatico.


Il Dombass Palace

Prima di avviarci verso la nostra meta, abbiamo voluto fare una breve sosta al mercato centrale cittadino dove il 22 settembre l'artiglieria ucraina ha fatto strage di, uccidendo 6 civili, tra cui un minore di 14 anni.



 


La zona era completamente deserta, un'anima buona ha deposto un mazzo di rose gialle dove giaceva il corpo dilaniato di una donna. Nel frattempo è iniziato un nutrito fuoco di colpi di artiglieria, e Bertolaso ci ha consigliato di muoverci rapidamente. Uno e' caduto a circa 50 metri dal Dombass Palace, nostro punto di raccolta in città, senza causare vittime.  Nella giornata la difesa  Russa ha intercettato 160 colpi diretti verso il Dombass. Ci siamo così mossi verso la nostra meta, la colonia penale di Elenovka.


 Verso Elenovka

La colonia penale di Elenovka




La colonia penale di Elenovka





Il voto dei detenuti


Alle procedure di voto erano presenti diversi operatori di media. I votanti mettevano la loro preferenza sulla scheda al di fuori da ogni sguardo. Anche qui si sentivano, questa volta più vicine le detonazioni dell'artiglieria ucraina, ed il rumore inconfondibile della partenza degli S-300 russi.




Dopo esserci riuniti al gruppo principale, ci siamo recati tutti insieme, verso la città di Khartsyzsk, qui, come negli altri municipi che abbiamo visitato, siamo stati accolti dal sindaco ed altre autorità locali, qui erano presenti anche rappresentanti della Duma di San Pietroburgo.  Le operazioni di voto si svolgono regolarmente, in un clima festoso.  




Al centro il sindaco donna di Khartsyzsk


Uno dei seggi delle votazioni referendarie


L'ambasciatore Kan Taniya funge da interprete


Bambini del Dombass





Il parco giochi e il secondo seggio referendario


Foto di gruppo a Khartsyzsk



Attimi di serenità



Il nostro compito di osservatori è poi proseguito a Mosca, dove hanno votato gli oltre centomila profughi del Dombass che hanno trovato rifugio nella capitale della Russia. La prima tappa è stata l'Ambasciata della Repubblica di Donetsk, dove sono stati allestiti seggi per il voto del referendum.



Presso l'Ambasciata della RPD a Mosca



La presenza dei media



Le operazioni di voto




    I nostri colleghi che seguivano il voto a Kherson e Zaparozhye




Odintsovo




Il nostro compito è poi proseguito con il monitoraggio delle operazioni di voto ad Odintsovo, dove mi sono recato insieme ai colleghi Camillo Zotti e Giovanni Corleone. Odintsovo è una città della Russia europea centrale (oblast' di Mosca), situata 24 km a ovest della capitale; è il capoluogo amministrativo del distretto omonimo.





Nel video la Responsabile per gli aiuti umanitari spiega i quesiti contenuti nelle schede refendarie



Impressioni sullo svolgimento del voto




Le operazioni di voto ad Odintsovo



Il centro di elaborazione dati




Abbiamo infine seguito i risultati finali del voto referendario sull'adesione alla Federazione Russa dei cittadinni delle Repubbliche Popolari di Dontetsk e Lughansk e dei distretti di Kherson e Zaporizhzhia presso il centro di elaborazione dati, dove man mano confluivano i dati provenienti dallo scrutinio dei vari seggi.





Il risultato finale del Referendum è la vittoria del SI all'adesione alla Federazione Russa: Kherson 96.75; Zaporizhia 97,81; Donetsk 98,69; Lugansk 97,93.



La nostra missione si è conclusa con una conferenza stampa presso la Camera Civica di Mosca. 





Gianluca Procaccini

Promemoria sulla Siria



E' bene anche ricordare che il mondo Islamico non e' un monolite, ma un universo variegato composto da varie interpretazioni teologiche, da una pluralita' di Stati nazionali e da componenti etniche diverse. Queste diversita' danno vita a comportamenti geopolitici diversi. Il wahabbismo, cioe' quella corrente religiosa da cui trae origine il jihadismo, e' legata e alimentata paradossalmente da quegli Stati Arabi con cui l'occidente americanizzato ha maggiori rapporti ed instaurato strategiche alleanze principalmente Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, e Kuwait.

E' bene ricordare che la causa scatenante l'ondata migratoria che ha investito in questi ultimi anni l'Europa ha avuto causa dalla crisi siriana. Crisi determinata dalla pedissequa volontà da parte degli Stati Uniti di volere ad ogni costo un cambio di governo nella sovrana e indipendente Repubblica Araba Siriana. In accordo con i suoi alleati regionali Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, con il consenso di Turchia ed Israele, con i Turchi interessati a smantellare ogni rivendicazioni dei Curdi e per quanto riguarda Israele garantirsi per sempre l'altopiano del Golan, che occupa illegalmente e contro ogni diritto internazionale. A tal fine sono state organizzate, addestrate e armate le milizie jihadiste wahabbite legate all' Arabia Saudita, e agli Emirati del golfo, mercenari Qatarini e Il Fronte Al Nusra (Al Qaeda in Siria) in funzione anti Assad. Tutta questa operazione ha avuto il consenso dei governi dell'Unione europea che si dichiararono pronti a sostenere il conflitto, con il plauso di tutta la salmeria mediatica, spacciando l'agglomerato di tagliagole che era stato messo in campo come Free Sirian Army (sic).

E bene ricordare che l'Isis, acronimo di Stato Islamico dell'Irak e del Levante, ha potuto penetrare in Siria e ivi stabilirsi, grazie al fatto del posizionamento in Turchia, lungo il confine siriano, di batterie di missili patriot, da parte della Nato, che hanno interdetto la possibilità da parte dell'aviazione siriana di bombardare le milizie di Ali Al Baghdadi. Il risultato e' stato il genocidio delle minoranze religiose che abitavano quel territorio, cristiani ed alawiti (musulmani sciiti).

E' bene ricordare che a fianco dell'Esercito Arabo Siriano sono scesi in campo volontari e reparti dell'Esercito della Repubblica Islamica dell'Iran, volontari del Movimento libanese Hezbollah (musulmani e cristiani), la Brigata Galilea formata da volontari palestinesi, in modo risolutivo l'Esercito della Federazione Russa.

Putin: "I palestinesi hanno diritto a stabilire uno Stato indipendente e abitabile”.

                                                                                 
La Russia combatterà per la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Lo ha affermato in questi giorni il premier russo Vladimir Putin, ospite al summit della Lega Araba al Cairo, specificando che la Russia sosterrà le aspirazioni dei palestinesi appoggiandoli attraverso la diplomazia e la politica internazionale.
I palestinesi hanno diritto a stabilire uno Stato indipendente e abitabile” ha dichiarato senza equivoci Putin, proponendo Gerusalemme Est come capitale della Palestina. "La Russia continuerà a contribuire al raggiungimento di questo obiettivo attraverso canali bilaterali e multilaterali", ha concluso il presidente russo. Potrebbe, con il sostegno della Russia, concretizzarsi la possibilità che il popolo palestinese, costretto alla diaspora e a condizioni di vita senza speranza, dalla politica degli Americani e di Israele possa finalmente vedere coronato il suo sogno di una esistenza normale. Occorre ricordare il contributo dato dai Palestinesi nella lotta contro il terrorismo in Siria, dove sono accorsi migliaia di giovani volontari della Brigata Galilea,  che hanno affiancato sul campo l'Esercito siriano e quello russo,  i volontari iraniani e i libanesi di Hezbollah nella guerra contro l'ISIS.

Prima la Patria: Putin investe 1,7 Miliardi per educare al patriottismo i giovani russi





Il programma punta ad aumentare tra i ragazzi il senso civico per «il destino della nazione» e a innalzare «i livelli di coesione sociale». In questo ambito, uno dei terreni d’azione sarà l’impegno per incrementare «il prestigio delle forze armate», anche questo finalizzato a «instillare nelle giovani generazioni la voglia, sia dal punto di vista fisico che psicologico, di difendere la madrepatria e sviluppare un senso di orgoglio e profondo rispetto per la bandiera, lo stemma e l’inno nazionale».
I nuovi finanziamenti riguarderanno il prossimo quinquennio e ammontano a 1,7 miliardi di rubli, più o meno 25 milioni di euro, che saranno coperti dal bilancio federale. L’ultimo piano, quello2011-2015, era stato finanziato con 777 milioni di rubli. Il programma è partito nel 2001, ovvero alprimo mandato di Putin da presidente della Federazione russa. Sarà il ministero dell’Istruzione e della Scienza a occuparsi dell’applicazione pratica del piano, in piena collaborazione però con il ministero della Difesa e con quello della Cultura.

San Pietroburgo la città amata da Puskin e da Putin

 



In tutta la Russia il presidente Putin è ormai un brand, lo è soprattutto a San Pietroburgo, la città in cui è nato, ha studiato e che conosce bene anche sul piano amministrativo. Putin è stato infatti uno dei maggiori collaboratori  di Anatoli Sobciak, sindaco di Leningrado, protagonista nella sua guida della città della realizzazione  di un programma di riforme radicali nel campo politico ed economico. E' Sobciak il promotore del referendum per restituire alla città il nome di San Pietroburgo.  Durante questo periodo Putin introduce la borsa valutaria, apre le aziende cittadine ai capitali tedeschi, cura ulteriori privatizzazioni delle ormai inservibili strutture economiche sovietiche, e diventa vice-sindaco. La città sul mar Baltico ha sicuramente una vocazione turistica e culturale,  la sua costruzione è il frutto del genio dell'architettura europea.  Architetti italiani, tedeschi e francesi collaborarono con colleghi russi pieni di talento per produrre quella che l’Encyclopædia Britannica definisce “una delle più splendide e armoniose città d’Europa”. Ospita l'Hermitage, il museo più grande del mondo, forse il più bello, è stato calcolato che se si dedicasse un minuto a ciascun oggetto esposto nelle centinaia di sale, ci vorrebbero anni per completare il giro.  Nel  Teatro Mariinskij ci si può sedere sotto splendidi lampadari di cristallo, circondati da pareti scintillanti, la cui doratura richiese quasi 400 chili di oro. In questo ambiente si può assistere ad alcuni dei più bei balletti del mondo. Oltre due milioni di persone al giorno prendono la metropolitana per spostarsi tra le oltre 50 stazioni, distribuite su un percorso di quasi cento chilometri. Quello di San Pietroburgo è il distretto amministrativo più grande di Europa, un terzo della popolazione della Russia vive qui. La finestra della Russia sull' Europa, ma anche sul corridoio nordico che per secoli ha visto interagire Danesi, Svedesi, Tedeschi e Russi.  San Pietroburgo è sicuramente una città amata, da sempre,  così scriveva Aleksander Puskin: “T’amo, creatura di Pietro, / amo il tuo grave ed armonioso aspetto, / il regale corso della Neva, / delle sue rive il granito”.  Oggi amata soprattutto da Putin, che da nuovo impulso al ruolo storico della città, ma anche dai suoi cittadini, a giudicare dalla pulizia delle sue strade e dagli spazi verdi ben curati.  Città sicura per i turisti che vi si recano, oggi soprattutto cinesi, brasiliani, iraniani. Visto anche le incomprensibili politiche adottate dai paesi dell'occidente americanizzato,  aderenti alle Ue, che hanno intrapreso sanzioni economiche nei confronti della Federazione Russa, provocando contro misure. Tali politiche  producono danni economici ingenti alle economie dei paesi di tutta l'area Ue, in settori importanti della loro produzione. Questa situazione, generata da decisioni incoerenti con gli interessi continentali, ha provocato una situazione tale che la Russia, in coerenza con le sue relazioni internazionali, ha facilitato  l'ingresso per alcuni paesi, mentre un visto d'ingresso rimane necessario da e per i paesi europei. Da questo mese inoltre, entrando in vigore il nuovo regolamento dell'Unione Europea, i cittadini Russi dovranno depositare anche le loro impronte digitali, al momento della richiesta di visto. Se una buona parte del turismo russo si è spostato dalla Versilia alle spiagge di Antalya   è perché non c'è richiesta di visto tra Russia e Turchia. 
 
L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia.
Fëdor Dostoevskij

La Russia scende militarmente in campo contro l'ISIS: in Siria uomini ed aerei

 
Lavrov: L'esercito siriano è la forza più efficace sul terreno nella lotta contro il terrorismo
Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato che la minaccia terroristica è considerata come una delle sfide più importanti del mondo.
Nel suo tradizionale discorso davanti agli studenti dell'Università degli Studi di Relazioni Internazionali del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, Lavrov ha sottolineato che l'esercito siriano è la forza più effic
ace sul terreno nella lotta contro il terrorismo.
Lavrov ha aggiunto che bisogna cercare le radici del terrorismo in Medio Oriente e non distorcere la verità.

La Russia ha inviato aerei da guerra e un contingente militare in Siria, lo si apprende da fonti diplomatiche russe che confermano anche che gli aerei avranno sede permanente in una base nei dintorni di Damasco.
La Russia, dopo l’Iran, entra ufficialmente nel conflitto a fianco della Siria contro lo Stato Islamico. L’obbiettivo degli aerei russi e del contingente militare dovrebbe essere offensivo e avere come target  lo Stato Islamico e tutti quei gruppi terroristici che combattono contro il legittimo governo siriano. La mossa russa scombussola anche i piani  in particolare di Turchia, occupata più che altro nel regolamento dei conti con i Curdi,  e Qatar che nelle scorse settimane avevano raggiunto un accordo per appoggiare militarmente i terroristi siriani. La mossa russa spiazza notevolmente anche i paesi dell'area come  Israele che ha sinora dimostrato un'azione equivoca nei confronti dei terroristi ISIS, mettendo a disposizione ambulanze per il soccorso dei feriti.  In difficoltà l’asse arabo che comprende, Arabia Saudita ed Emirati del Golfo che insieme agli americani ed i loro alleati occidentali hanno favorito l'espansione del Califfato nel Nord della Siria. Vale la pena di ricordare il posizionamento da parte della NATO di missili Patriot al confine turco siriano, al fine di impedire il sorvolo dell'aviazione Siriana di questa parte del territorio, che è stato occupato dei Quaedisti di Al Nusra e nel 2014 dal Califfato Islamico. Questi missili sono stati negli scorsi giorni rimossi grazie alla mediazione della Russia. 
 
 

 

Russia, Egitto supporto a formazione coalizione anti-ISIS con la Siria - Putin



Russia ed Egitto sostengono la creazione di una larga coalizione anti-terrorismo, che dovrebbe includere la Siria, per la lotta contro i militanti dello Stato Islamico Il presidente russo Vladimir Putin lo ha detto in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo egiziano Abdel el-Sisi.


 "Sottolineiamo l'importanza fondamentale della formazione di un vasto fronte anti-terrorismo che coinvolga i principali attori internazionali e i paesi regionali, tra cui la Siria", ha detto Putin mercoledì.
"Abbiamo una comunanza di vedute sulla necessità di intensificare la lotta contro il terrorismo internazionale, che è rilevante, rispetto alle ambizioni aggressive di strutture radicali, in particolare il cosiddetto Stato islamico".
"Ogni volta che ci incontriamo, il popolo egiziano spera di vedere il miglioramento della cooperazione tra noi e la Russia in diversi campi, tra cui l'economia, ma anche la lotta contro il terrorismo in una regione colpita dal terrorismo", ha detto Sisi alla conferenza stampa.
"Ha un impatto sulla stabilità e la sicurezza della nostra regione.
Non solo in alcuni paesi, ma in tutta la regione e forse il mondo intero. "

Durante la visita di Sisi a Mosca, i capi di stato hanno discusso una vasta gamma di questioni, tra cui la situazione in Medio Oriente e Nord Africa, nonché la cooperazione economica.
Il Presidente Russo ha anche annunciato piani per aumentare le forniture di grano in Egitto. Putin ha osservato che le consegne di grano dalla Russia verso l'Egitto sono ammontate a 4 milioni di tonnellate nel 2014, corrispondente al 40% della domanda totale dell' Egitto, . Nel 2014, c'è stato un aumento 86% degli scambi commerciali bilaterali, rispetto al 2013, raggiungendo $ 5500000000. I due leader hanno anche discusso costruzione congiunta di una centrale nucleare in Egitto con tecnologia russa.
 
"Uno dei più grandi progetti bilaterali è la costruzione di una centrale nucleare in Egitto con tecnologia russa.
Gli esperti di entrambi i paesi stanno completando lo sviluppo di aspetti pratici relativi alla costruzione di questa stazione ", ha detto Putin.

Il Presidente della Federazione Russa  ha fatto capire che la Russia può fornire il velivolo Sukhoi Superjet 100 all' Egitto. "La questione delle consegne di aerei Sukhoi Superjet per le necessità della compagnia di bandiera egiziana è in corso di elaborazione", ha detto Putin.

 

La Russia consegna alla Siria sei Mikoyan Mig 31 per combattere l'ISIS

 
 
La Russia ha consegnato sei  jet da combattimento Mikoyan MiG-31 alla Siria nel tentativo di aiutare il paese arabo nella sua battaglia contro i terroristi Takfiri. Secondo un report  in lingua inglese del sito web della Turchia BGN Notizie, Mosca ha fornito  gli  intercettori  supersonici a Damasco nell'ambito di un contratto firmato tra le due parti nel 2007. L'Agenzia intermediaria russa per le esportazioni e le importazioni di prodotti per la difesa, Rosoboron Export,  non ha né  confermato né smentito la notizia, mentre una conferma ufficiale deve ancora arrivare da Damasco. Secondo BGN Notizie il contratto impegna Mosca a fornire altri due jet al paese martoriato dalla violenza delle milizie ISIL. Il sito turco ha inoltre rilevato che la consegna è parte del piano della  Russia per aumentare le capacità militari dei paesi che sono in prima linea nella battaglia contro i terroristi Takfiri nella regione. Nel 2014, Mosca aveva già  fornito Baghdad  degli elicotteri di attacco Mi-28  per aiutare sul piano militare il paese arabo contro i militanti Daesh. Il gruppo terrorista ISIL, con l'appoggio di molti stati occidentali e regionali, ha iniziato la sua campagna di terrore in Siria nel 2012. I militanti, che attualmente controllano  aree in   Siria,  e la parte settentrionale e occidentale dell'Iraq, hanno condotto orribili atti di violenza. comprese le decapitazioni pubbliche, contro le comunità irachene e siriane, come sciiti, sunniti, curdi e cristiani.

La riforma di Putin dell' esercito Russo 2011-2020

 
 
 
 
 
 Dal 2011 è partita in Russia una profonda riforma militare che si prevede vedrà piena attuazione nel 2020, Obiettivo principale quello di creare in Russia un esercito professionale compatto e mobile capace di risolvere efficacemente i compiti su qualsiasi teatro di guerra.
Erede dell’esercito sovietico ( e zarista ), l’esercito russo agli inizi era ancora largamente sovradimensionato. Cercò di abbandonare gradualmente questa eredità riducendo le dimensioni (processo accelerato dalla crisi economica degli anni ’90) e aumentando professionalità e modernizzazione. Questa modernizzazione passa smantellando l’industria specificamente militare e ricostruendo le varie relazioni tra industria “militare” e “civile”, ma anche consolidando l’industria militare in un numero ridotto di imprese. Un  lungo e doloroso processo di professionalizzazione e modernizzazione dell’esercito.  Ma è innegabile che tale processo abbia dato i suoi frutti. ed abbia permesso di elevare la capacità difensiva della Russia anche a fronte di una riduzione del personale militare.
Un esercito di massa e di leva riflette sempre qualità e difetti della società da cui proviene.
 
 
Putin's reforms of the Russian Army 2011-2020
 
 
 
A new documentary showing Putin's reforms of the army until 2020
This is a collection of the best, most high quality footage you can find on the internet.
A detailed explanation of Putin's new plan to return the Russian army the title of the strongest in the world, which started in 2011.
This video shows Russia's best future and present technology and weapons with the most important details and shows real life footage of them in HD.
Planes, Tanks, Missiles, Submarines, Helicopters, Future projects and secret weapons only Russian people would know about. This video will present them in English.