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Tavola rotonda internazionale a Lugansk


 Il 16 febbraio 2024 si è svolta a Lugansk una tavola rotonda internazionale" La Russia сome roccaforte dei valori tradizionali nel mondo moderno"

L'evento ha avuto luogo nella sala conferenze della Camera dei giornalisti della Società di radiodiffusione televisiva e radiofonica statale della LPR. All'evento hanno partecipato deputati, scienziati politici, personaggi pubblici della LPR, DPR, della regione di Zaporozhye e di altre regioni della Russia, clero, giornalisti, deputati e attivisti sociali provenienti da Serbia, Italia, Stati Uniti, Spagna, Brasile, Argentina, India, Congo , Finlandia e altri paesi. Il team della Società di radiodiffusione televisiva e radiofonica statale della LPR ha organizzato la trasmissione online della tavola rotonda in 10 paesi in Europa, America e Asia.
La tavola rotonda è stata moderata dal deputato popolare della LPR, dal segretario della sezione regionale di Lugansk del Consiglio mondiale del popolo russo Tikhon Goncharov.
All'evento hanno partecipato anche studenti di scienze politiche e affari internazionali dell'Università pedagogica statale di Lugansk.
I partecipanti alla discussione hanno notato che la Russia oggi resiste ai tentativi di distruggere i valori tradizionali da parte delle élite globali, che hanno messo sotto controllo la maggior parte dei paesi dell’UE e stanno lavorando per distruggere il modo consueto della società tradizionale attraverso la propaganda LGBT e il rifiuto della famiglia tradizionale.Allo stesso tempo, la leadership della Federazione Russa e personalmente il presidente russo Vladimir Putin dimostrano nella pratica il loro impegno nei confronti dei valori tradizionali. È in Russia oggi che si sta costruendo il sostegno multilivello e la divulgazione della famiglia tradizionale, l’ideologia LGBT è vietata dalla legge e si combatte l’influenza degli agenti stranieri e delle organizzazioni occidentali sui processi politici interni.
I relatori hanno sottolineato che non tutti i residenti dei paesi occidentali e degli altri continenti sostengono il percorso di sviluppo distruttivo imposto dagli Stati Uniti.
Nei paesi europei, nonostante la censura più severa, cresce il numero dei sostenitori della politica russa di protezione dei valori tradizionali. È in Russia che milioni di residenti nell’UE e negli Stati Uniti vedono l’ultima roccaforte dei valori tradizionali nella lotta contro le forze globali del male.
Secondo gli esperti stranieri, oggi la Russia può unire i paesi che difendono i valori tradizionali e lottano per un ordine mondiale giusto, costruendo un mondo multipolare come alternativa all’egemonia statunitense.
I partecipanti alla tavola rotonda hanno anche toccato il tema dello sviluppo della cooperazione interstatale e interregionale nel quadro dell’integrazione della comunità BRICS e della necessità di costruire connessioni internazionali orizzontali tra esperti, scienziati politici, studenti e attivisti sociali nel quadro dell’integrazionenuove regioni della Russia nello spazio socio-politico e culturale globale.si prevede che la tavola rotonda di Lugansk aprirà una serie di eventi sul tema della tutela dei valori tradizionali nel mondo moderno, previsti in altre regioni della Russia.
"Il fatto che abbiamo organizzato la prima tavola rotonda internazionale di così ampio formato a Lugansk è molto simbolico. Dopo tutto, è qui, nel Donbass, che oggi si svolge il fronte dello scontro tra la Russia e le forze globali del male che hanno catturato l’Ucraina. E lo scontro non è solo sul fronte militare ed economico, ma anche su quello ideologico e spirituale. Oggi abbiamo visto e sentito che siamo sostenuti da una parte significativa della comunità europea e mondiale”, ha detto il deputato del Consiglio popolare della LPR Tikhon Goncharov.
“Oggi Lugansk ha ascoltato le opinioni di esperti provenienti da diversi paesi, diversi continenti, che si sono uniti nel desiderio di sostenere il Donbass e il resto della Russia nel confronto odierno.Molte persone in Russia vedono un’alternativa all’ordine mondiale imposto dalle élite occidentali”,

Delegazione di diplomatici e giornalisti internazionali vola a Mosca e Donetsk


 

Una trentina circa fra diplomatici e giornalisti internazionali presenti alla sala conferenze dell’hotel Arbat di Mosca per udire, dalla voce autorevole dell’Onorevole Leonid Slutsky, capo del Partito Liberale Democratico LDPR secondo partito più importante alla Duma, la vera narrazione dei fatti avvenuti, la notte fra il 28 e il 29 luglio nel carcere di isolamento di Elenovka. 

A guidare la delegazione italiana l’Ambasciatore a disposizione della Repubblica di Abcasia nonché fondatore dell’Osservatorio Diplomatico Internazionale, il Cav. Vito Grittani, diplomatico in particolare evidenza avendo dalla sua conoscenza diretta di come risulti difficile per Paesi come le neonate Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, ottenere poi il riconoscimento internazionale.

Conferenza stampa sobria ma efficace, ben organizzata senza preludi o interposizioni, per mezzo dei traduttori simultanei l’Onorevole Slutsky ha esposto il programma del giorno seguente prevedendo la visita al carcere dove è avvenuto, per opera delle forze militari Ukraine e a mezzo di sofisticate armi di fabbricazione statunitense, l’uccisione di oltre 50 dei prigionieri arresisi dalle acciaierie di Mariupol che hanno monopolizzato la cronaca di guerra durante la prime fasi dei combattimenti.

La stampa occidentale, su manipolate dichiarazioni da parte Ukraina, ha addebitato ai russi l’eccidio, ma, come riferisce l’Onorevole, non solo tali dichiarazioni sono false (e il giorno seguente ci sarebbero state illustrate le prove inconfutabili), ma, ancor più desolante, l’invito da parte del Vice rappresentante russo presso le Nazioni Unite Dmitry Polyanskiy di inviare ispettori dell’ONU e della Croce Rossa internazionale sarebbero stati da questi totalmente ignorati.







Alle 04:30 del mattino seguente la delegazione, sotto la sorveglianza attiva ed ogni possibile misura di sicurezza, si è recata sul luogo di morte nel quale la Ministra degli Esteri della Repubblica Popolare di Donesk Natalia Nikonorova e il Generale Maggiore Yakubov Ruslan capo del Centro di Controllo e Coordinamento, hanno affiancato l’Onorevole Slutsky nel rispondere alle numerose e qualificate domande dei giornalisti.

L’ambasciatore a.d. Grittani si è offerto alla Ministra degli Esteri di consegnare di proprio pugno al Papa, una eventuale richiesta ufficiale di visita da parte della neonata Repubblica, proposta molto gradita dalla stessa Ministra. Non è mancato l’Ambasciatore Grittani, da buon capursese, di un gesto di umanità anche verso i prigionieri con la consegna a ciascuno di un piccolo amuleto riportante la protezione di San Nicola da Bari.

Allontanatoci poi una cinquantina di metri, anche per interrompere la respirazione degli acri odori dell’esplosione ancora presenti, in un contesto di apparente tranquillità (con i boati delle bombe che di tanto in tanto distoglievano l’attenzione), si è potuto dar luogo, senza vincoli di tema, all’interrogazione dei detenuti superstiti, durata oltre 30 minuti.



I detenuti erano posti all’ombra dei pochi alberi disponibili in una giornata afosa, con le mani disposte dietro la schiena ma non legate. Non avevano segni di percosse e gli sguardi, pur a momenti chini in base alle domande cui erano chiamati a rispondere, erano comunque sciolti, per nulla terrorizzati o dissolti nell’infinito. Uno di loro era addirittura stato opportunamente curato in tempo ad un braccio per le ferite riportate dai terribili missili Himars, in tempo che la cancrena non rendesse l’arto amputabile.


La giornata è terminata con l’incontro, nel centro di Donetsk, di fronte al palazzo del parlamento, del Presidente della Repubblica di Donetsk Denis Pushilin.


Cortesia Ambasciatore a disposizione della Repubblica di Abcasia nonché fondatore dell’Osservatorio Diplomatico Internazionale, Cav. Vito Grittani,