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L' Insorgenza antifrancese e la liberazione di Terni il 14 di agosto

                                          


 
Il 20 febbraio del 1798, venne innalzato a Terni in piazza Maggiore, l’attuale piazza della Repubblica, l’Albero della Libertà. E tra un proclama e l’altro a proposito della lotta tra virtù e vizio, civiltà e barbarie, democrazia e tirannia, la città fu inglobata nella Repubblica Romana, e l’8 fiorile 1798 entrò in carica la nuova Magistratura di Terni, facente parte del distretto del Clitumno con capitale Spoleto. Primo atto amministrativo dare esecuzione al decreto del 10 germinale 1798, cioè un’imposizione straordinaria sopra tutti i beni fondi per far fronte al “primo stabilimento delle autorità costituite”, al mantenimento delle Truppa Francese, all’approvvigionamento del paese, e specialmente di Roma. Segui la riscossione dell’imprestito forzato “. In seguito furono continuamente alle prese con le contribuzioni in derrate, la tassazione per il mantenimento dell’Armata, la tassazione annonaria. La coscrizione obbligatoria. Ma i Francesi hanno la capacità di ammantare con idealità liberali e democratiche quella che è una realistica politica di sfruttamento coloniale. Come tutti i conquistatori, sentono di giustificare ideologicamente il loro dominio, anche per attrarre a sé gli intellettuali e gli esponenti delle classi emergenti. La propaganda ideologica fa parte integrante dell’imperialismo nato dalla rivoluzione.
Dall'inizio di febbraio in tutta la Valnerina vennero abbattuti gli alberi della libertà, simbolo dell' occupazzione giacobina, Nella seconda metà del mese tutti i dintorni di Terni erano occupati dagli Insorgenti. Il capo brigata Bord, non riusciva a contenere le rivolte delle masse popolari. Arrivò in soccorso il generale Grabowski. Il 30 febbraio le forze occupanti francesi, si mossero contro gli Insorgenti. Due colonne comandate dal colonnello Turski, si mossero da Spoleto e si addentrarono nella Valle del Nera. Ci furono scontri a Ceselli, Collestatte e Torre Orsina. La terza colonna al comando di Graboski si diede al saccheggio di Papigno, dove si erano arrocati una quarantina di Insorgenti,caddero 7 patrioti. Graboski assaltò con scarso successo Miranda, non vi era strada per potere far salire l'artiglieria, ma  numerose case di campagna furono incendiate. Mentre Arrone fu saccheggiato e dato alle fiamme  dal Turski, i Francesi si scontrarono con i popolani di Ferentillo a Macenano e gli scontri arrivarono all'interno del paese,  Stroncone fu presa d'assedio e presa solo il "10 ventoso" (1° marzo), dopo aver respinto un primo attacco, concordata la resa a patto di aver salva la città, gli ab
itanti di Stroncone aprirono le porte al nemico che in forze soverchianti e artiglieria  li assediava, ma la soldataglia si diede al saccheggio che non risparmiò nessuna chiesa, persino i crocifissi furono decapitati. Tra l'agosto e il novembre del 1789 a Terni e nel Dipartimento del Clitumno furono spazzati via tutti i simboli dell'occupazione francese. Il colonnello Antonio Gerlaniz a capo di un esercito austro-russo, insieme all'esercito Insorgente dei "W Maria" che aveva già liberato Firenze e la Toscana, prese prima Perugia, poi Foligno ed infine Spoleto. Il 14 Agosto partì per Terni dove fu accolto come un liberatore.