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Terni onora i 20 operai caduti per la costruzione della Centrale di Galleto

Il primo Podestà Elia Rossi Passavanti 

Sulla sommità del monte S. Angelo, prima dell’abitato di Marmore, si trovano i resti della Rocca costruita per difendere il piano delle Marmore ed il controllo della Cascata, oggetto di guerre centenarie tra Rieti e Terni.
Il 7 marzo del 1927 2.000 operai con il Podestà Elia Rossi Passavanti ed il Vescovo Mons. Boccoleri, insieme a numerose altre autorità ed associazioni, si recarono in cima alla Rocca che era stata trasformata in Cappella Votiva dalla Società Generale Costruzioni di Roma, azienda che aveva realizzato i lavori per il canale della Centrale di Galleto, entrata in funzione nel 1929.
Sulla cima della torre era stata collocata una croce in ferro ed una grande lampada, simile ad una fiamma e lungo le pareti furono 20 lapidi con i nominativi degli operai morti durante l’esecuzione dei lavori per il cantiere dell’impianto idroelettrico, insieme ai nomi dei caduti in guerra di Marmore.
I versi del Passavanti incisi sulla lapide commemorativa:



EROI DELLA GUERRA – EROI DELLA PACE
INVITTI FANTI DELLA TRINCEA

E ARTEFICI PODEROSI CHE A COSTRUZIONI CICLOPICHE
COSTRINSERO LE FORZE IMMANI DELLA NATURA
PER LA VITA CHE GETTARONO
A RENDERE PIU’ GRANDE LA PATRIA
LA RIVERENZA E IL RICORDO DELLE FUTURE GENERAZIONI

Rocca di San Michele Arcangelo Marmore
Monte San Michele Arcangelo Marmore panorama

Rocca di San Michele Arcangelo Marmore
Rocca di San Michele Arcangelo Marmore
Rocca di San Michele Arcangelo Marmore

Divina Patria

Religione insanguinata, religione della Patria



Religione insanguinata, Religione della Patria


La Religione della Patria nasce nel corso della Prima Guerra mondiale, vi è alla base un  sentimento di comunanza  tra i combattenti che discende  dall’aver per anni condiviso la realtà di comunità di vita e di morte delle trincee,  fu leva per abbattere le distanze dettate agli italiani dalla diversa origine di ceto, di classe, geografica. Sotto i colpi della  propaganda nazionalista dilagante in tempo di guerra, i combattenti si trasformarono “in credenti” in un patto di unità e solidarietà tra chi aveva sofferto le stesse esperienze.  Un vincolo basato sulla prossimità e disinteressato costituito dal senso dell’onore del servizio reso in guerra, dal coraggio, dalla fede nei valori in nome dei quali le sofferenze imposte dallo sforzo bellico sono state accettate dai combattenti. Frasi latine e iscrizioni di vecchi stemmi polverosi diventano, grazie a D’annunzio, formule magiche per infiammare gli animi di amore per la patria, esorcismi per garantirsi una sorta di magica immunità. S’inaugura un nuovo stile di vita che prevede anche il gesto incosciente che trascende il presente..  “Avrebbe potuto bombardare Vienna – scrive il Times di D’Annunzio – Forse i Tedeschi potranno pensare che questa non è guerra ma neppure possono negare che ciò è magnanimo è magnifico”.  




Questo mondo non basta

Terni: "Il denaro pubblico sarà trattato come sacro al bene del popolo"







"Il danaro pubblico sarà trattato come sacro al bene del popolo".
Elia Rossi Passavanti


Il Giornale d’Italia, 31 marzo 1924

Terni: “Un corteo di oltre ventimila persone con trenta musiche e centinaia di bandiere ha percorso le vie della città, tra l’entusiasmo delirante della folla che faceva ala al suo passaggio. Dalle finestre sono stati gettati a piene mani fasci di fiori sull’eroico combattente che G. D’Annunzio predilige tra i suoi più nobili e più puri legionari.”. In piazza Vittorio Emanuele, l’attuale piazza della Repubblica, “davanti a una folla immensa”, Elia Rossi Passavanti pronuncia “un’orazione semplicemente meravigliosa, strappando le lacrime di commozione ed ovazioni frequenti, interminabili…”. “Da questa città – risuonante di opere audaci – forgiatrice di ogni tempra, generatrice fulminea, balenante di energie vitali e mortali, e da un croscio profondo di una fusione magnanima, deve uscire l’Italia della pace e del lavoro. Uomini usi a tutto osare, conoscitori del dolore e degli stenti, della debolezza e della forza, delle potenze note e ignote, d’angoscia in angoscia, di errore in errore, di timore in timore, di presagio in presagio, di preghiera in preghiera, ci siamo sollevati alla santità di questo ternano mattino. Accendiamo, accendiamo l’immensa fornace o popolo mio, o fratelli, e che accesa resti per trenta secoli e che il fuoco fatichi, sino a che tutto il metallo si strugga, sino a che la colata sia pronta, sino a che l’urto del ferro apra il varco al sangue rovente della rinascita e della salvazione…”.


Elia Rossi Passavanti fu eletto alla Camera dei Deputati con grande suffragio, giurò il 24 maggio, aveva 28 anni.






                                                  "Inno del sole"
                                      Pietro Mascagni  su libretti  di Luigi Illica

Margherita Incisa di Camerana donna ardita



Margherita Incisa di Camerana, l'unica donna a far parte di una compagnia di Arditi, con il grado di Tenente, era madrina della Compagnia D'Annunzio. A Fiume nacque l'amore tra il giovane tenente Elia Rossi Passavanti, eroe di guerra, e la crocerossina che aveva lasciato gli agi della corte dei Savoia per recarsi al fronte della prima guerra mondiale. Un amore che durò per la vita.

                                               Margherita nella Legione fiumana

 Fra gli Arditi della D' Annunzio c'e' una donna...che sopra una succinta gonna grigio-verde porta la giacca coi risvolti neri. Ha il grado di tenente; prende parte alle marce, alle esercitazioni; con una virile grazia quest'anima ben temprata si piega alle necessita' rudi del blocco, vigilando alla salute morale e alla disciplina delle sue truppe, perorando la causa loro presso il Comandante: costantemente la si vede a fianco di Rossi Passavan...ti: spunta il romanzo. Accadra' un giorno che il capo della Disperata sposi la marchesa Incisa di Camerana. Cosi Leo Kochnitzky descrive Margherita, una donna che precorse i tempi, oggi le donne nell'esercito sono protagoniste quanto gli uomini, ma allora la presenza di una donna in una compagine di Arditi provoco' la reazione di bigotti moralisti, tra questi Filippo Turati che, in una lettera alla sua compagna Anna Kuliscioff, parla di Margherita con disprezzo: " Il povero Nitti e' furibondo per le indegne cose di Fiume. Non solo proclamano la Repubblica di Fiume, ma preparano lo sbarco ad Ancona, due raids aviatori armati sopra l'Italia e altre delizie del genere. Fiume e' diventato un postribolo di malavita e prostitute piu' o meno high life. Mi parlo' di una marchesa Incisa, che vi sta vestita da ardita con tanto di pugnale. Purtroppo non puo' dire alla Camera queste cose, per l'onore d'Italia".
 
Il tenente Margherita Incisa di Camerana con gli arditi della "Disperata" a Fiume
con Gabriele D'Annunzio





Elia Rossi Passavanti e Margherita Incisa di Camerana con D'Annunzio a Fiume

La Fondazione Ternana Opera Educatrice



 

Il 30 giugno 1980 Elia  Rossi Passavanti, con atto a rogito del notaio Filippo Federici, costituiva in Terni la Fondazione T.O.E. "Ternana Opera Educatrice", con lo scopo di "animare, stimolare e premiare i giovani nati in Terni e nei Comuni compresi nell'attuale circoscrizione del Tribunale di Terni che maggiormente si fossero distinti nello studio in ogni campo dello "scibile", e per conferire premi "ai Lavoratori Anziani che abbiano dimostrato doti eminenti nella vita del lavoro".Per conseguire queste finalità,  Rossi Passavanti donava alla Fondazione tutto il suo patrimonio immobiliare, costituito da un palazzo gentilizio settecentesco con giardino e annessi, sito in Firenze, che successivamente veniva alienato e con il ricavato si costituiva il patrimonio mobiliare, le cui rendite erano destinate ad alimentare, come alimentano tuttora, le premiazioni che annualmente sono assegnate, per esplicità volontà del fondatore nella festività di San Valentino. Preliminarmente Passavanti aveva stabilito i criteri per la premiazione in collaborazione della maestra Tardioli e delle professoresse Lombardi e Bovelli. La Fondazione, nel cui consiglio di amministrazione sono presenti i rappresentanti di tutte le istituzioni cittadine, compresa l’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra, cura annualmente l'assegnazione dei premi. ai giovani che hanno conseguito, nell'anno precedente, i diplomi di Laurea o i diplomi di Maturità con il massimo dei voti, nonchè i lavoratori anziani andati in quiescenza, già dipendenti dalle aziende industriali cittadine. La Fondazione cura altresì la custodia e la valorizzazione della Casa Museo di Elia Rossi Passavanti in via dell'Agape in Terni, attualmente in fase di restauro, dove si trovano importanti documenti, e cimeli di grande interesse storico culturale per approfondire non solo la conoscenza dell’uomo e della sua opera, ma la società italiana del 900. E’ buona cosa ricordare che la Fondazione T.O.E. nel 1999, non essendo possibile per gli attuali regolamenti,  come era negli auspici del fondatore, collocare il sepolcro alla base del Monumento ai Caduti, ha realizzato la costruzione del monumento funebre del Passavanti, affidandone la progettazione  ad Arnaldo Pomodoro, in un area del cimitero civico messa a disposizione dal Comune di Terni. Tra le altre attività della Fondazione T.O.E occorre segnalare le sinergie attivate con altre istituzioni che hanno portato alla realizzazione di pubblicazioni come “Elia Rossi Passavanti nell’Italia del Novecento”, volume collettaneo curato dal prof. Vincenzo Pirro o il volume “Elia Rossi Passavanti Dragone ed Eroe di Guerra”, raccolta di documenti e lettere selezionate a cura di Guido Pesce. Di grande interesse è stata anche la mostra “Elia Rossi Passavanti dragone ed eroe tra storia e leggenda” realizzata presso il Polo di  Mantenimento Armi Leggere dell’Esercito. Per la prima volta, in occasione del 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio, è stata organizzata l’esposizione del “Carteggio D’Annunzio-Passavanti “, l’iniziativa che ha suscitato un grande interesse,  si è svolta presso Palazzo Mazzancolli, ed è stata curata dall’Archivio di Stato. A breve sarà edito il Catalogo. “Il Consiglio di Amministrazione della T.O.E.  si occupa da oltre trenta anni - come spiega Mario Fornaci, presidente della Fondazione  - della gestione del patrimonio lasciato dal Passavanti nel rispetto delle sue volontà e dei suoi benemeriti propositi, al fine di ottenere la migliore rendita per assegnare ogni anno un adeguato numero di premi ai giovani e ai lavoratori a riposo”.
Il fondatore, come rilevato da Paolo Candelori, esprime con la costituzione della T.O.E. il desiderio di incoraggiare e stimolare i più meritevoli, propone dei modelli di vita di cui la società in ogni tempo ha bisogno. "Quisque faber fortuna suae"...la consapevolezza che soltanto con l'impegno personale si può aspirare ad un dignitoso inserimento nella società e divenire costruttori della stessa.

Uomini ed eroi sono come una freccia



Non mi dire quello che vedo perché tanto lo vedo
non mi dire come sei fatto perché ormai ti conosco
non promettere cio' che non vuoi perché io non ci casco
non mi dire che cerco i miei guai tanto io non lo nego
le tue parole sono carta straccia uomini ed eroi sono come una freccia
la forza di volontà è una questione di testa e di cuore di lacrime e di buon umore,
l'esempio che annienta le tue parole il pugno di Carnera sul mondo,
le Voloire sguainare tra i ghiacci sul Piave andata e ritorno,
del futurismo i colpi e gli slanci come un volo dannunziano,
cannoni dal ventre di acciaio sul tetto di questo mondo sventola il tricolore italiano!
è il ruggito della belva, l'assalto del leone
la schiena sempre dritta, grandezza, esempio e slancio
questo mondo non basta tutto il resto non conta
è il ruggito della belva, l'assalto del leone
 
la schiena sempre dritta, grandezza, esempio e slancio