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Gli stupri dei soldati americani in Francia





Nel libro “ What Soldiers Do “ (ciò che i soldati fanno), la Prof.ssa Mary Louise Roberts dell’Università del Wisconsin ci dice che i soldati americani commisero stupri migliaia di volte durante la guerra. E, ciò che è ancora più sorprendente, è che molte delle loro vittime erano francesi.
In totale si stima che circa 14.000 donne furono stuprate dai soldati americani nell’Europa Occidentale dal 1942 al 1945. In Francia 152 soldati americani furono processati e di questi, 29 furono impiccati.
Ma le statistiche non rivelano tutta la storia. Ci furono senza dubbio migliaia di stupri in Francia, molte dei quali non vennero denunciati dalle vittime le quali non erano disposte a vivere le ingiuste e tremende stigmatizzazioni che tali violenze portavano con sé il quei giorni.
Ma perché gli americani violentavano i loro alleati? Per il soldato medio, la Francia era tanto un “avventura erotica” quanto una spedizione militare e la guerra fu, in parte, “venduta” ai soldati di leva come un’opportunità per conoscere donne francesi attraenti.
Molti dei padri di quei soldati erano stati in Francia durante la Prima Guerra Mondiale ed erano ritornati con scandalosi racconti sulla presunta licenziosità delle donne francesi. I loro figli, di nuovo laggiù a combattere, consideravano la Francia come un gigantesco bordello, con migliaia di ragazze nubili francesi disposte a essere possedute da virili soldati.
Come giustamente osserva la Prof.ssa Roberts, il soldato medio non aveva alcun attaccamento emotivo al popolo francese o alla causa della sua libertà.La Roberts scrive: “ Le donne della Normandia denunciarono un’ondata di accuse di violenze carnali contro i soldati americani, minacciando di distruggere la fantasia erotica nel cuore dell’operazione. Lo spettro dello stupro trasformò il soldato americano da guerriero-salvatore a intruso violento “.
Fu particolarmente intaccato negativamente il porto di Le Havre. Un cittadino scrisse al sindaco della città, Pierre Voisin, lamentandosi per i “crimini di ogni tipo commessi giorno e notte”. Disse che i soldati americani “attaccavano, rubavano sia nelle strade che nelle nostre case e che era in sostanza un regime di terrore imposto da banditi in divisa”.
Ma il problema più grave era il sesso. I soldati americani copulavano con qualsiasi donna francese potevano avere per le mani, consenziente o meno e ciò che era peggio è che lo facevano in pubblico.
“ Queste cose succedono alla luce del sole, davanti a bambini e ad altre persone che si trovano sul posto “, disse un civile.
Urinano contro i muri e nei corridoi “ notò con disgusto un testimone, “ e saltano addosso ad ogni donna che vive da quelle parti “.
Ciò che era peggio per i francesi era il fatto che gli americani erano le stesse truppe che avevano devastato le loro città con bombardamenti aerei e bombardamenti di sbarramento di artiglieria.
Molti francesi sentivano, e a ragione, che le loro città erano state distrutte senza alcun bisogno, in una dimostrazione di forza machista americana.
Si stima che nella battaglia di Normandia siano stati uccisi 20.000 civili e nella sola Le Havre 3.000 avevano perso la vita. Funzionari arrabbiati fecero rilevare che mentre venivano estratti dalla macerie migliaia di francesi, di tedeschi morti non sene trovava più di una decina.
Con gli stupri ed i bombardamenti era perciò comprensibile perché molti francesi si chiedevano se dopo tutto fossero stati effettivamente “liberati”.
Gli americani, ricordava un combattente della resistenza, “ macchiarono la loro reputazione comportandosi come se fossero in un paese conquistato “. Alcuni consideravano questa seconda occupazione peggiore della prima.
La Francia per gli americani, come per i tedeschi, non è altro che Parigi e le donne”, osservò un altro francese, facendo notare che c’era poca differenza fra il soldato americano medio e quello tedesco.
Le donne francesi che lavoravano come prostitute ricordavano persino i loro clienti tedeschi con un quasi sentimento di affetto. I soldati americani volevano di più del solo sesso. “Con quei bastardi dovevi tenere d’occhio il portafoglio” ricordava una signora. “ E’ triste dirlo ma mi mancavano i miei tedeschi che con le donne erano più gentili. Io non sono l’unica a dirlo. Tutte le altre donne la pensano come me, solo che non sempre lo dicono “.
Alcune prostitute furono persine ammazzate dai soldati americani. Oltre a Elisabeth, a Parigi, un’altra fu accoltellata 29 volte all’addome, mentre una donna chiamata Marie fu uccisa perché si rifiutava di farsi sodomizzare.
Abbondavano i racconti con storie particolarmente orribili, inclusa quella di una ragazza fatta a pezzi e il cui corpo fu poi stuprato.
Agli occhi di molti americani le donne francesi non erano altro che sigarette, qualcosa che ricevi nelle tue razioni e che puoi condividere in giro. Non c’era da stupirsi che le malattie veneree imperversavano, ma le alte sfere americane erano più preoccupate della salute dei “loro ragazzi” per il rischio di infettare le loro fidanzate in patria, che non della salute delle donne francesi.
Gli ospedali erano pieni di donne con malattie veneree e molte di loro venivano mandate da un ospedale all’altro perché non c’era posto per loro.
La Prof.ssa Roberts scrive: “ Una popolazione senza tetto, indesiderata di donne malate scarrozzate di città in città. Queste prostitute compromettono l’eredità dell’occupazione americana in Normandia “.
Ma la peggiore eredità era, ovviamente, lo stupro e ciò che più stupisce è che le autorità americane fecero molto poco.Sebbene venissero distribuiti dei manifesti a titolo educativo dal titolo “ Diamo un’occhiata allo stupro “, esse non fecero niente per attenuare il desiderio dei soldati di aggredire sessualmente coloro che si supponeva avrebbero dovuto liberare dall’oppressione.
Comunque era necessario fare un po’ di giustizia ma anche questa iniziativa lasciò il tempo che trovò. Dei 152 uomini processati per stupro, 139 erano “negri”.
Pare che l’esercito americano tendesse a trattare i soldati neri come capro espiatorio e a bollarli come “ipersessuali” e quindi più propensi allo stupro.
Le corti marziali erano spesso dei tribunali illegali, con uomini mandati al patibolo condannati con prove fragilissime e processati da ufficiali con poca o niente esperienza legale.
Alle vittime francesi veniva chiesto di identificare i loro assalitori in mezzo ad interi battaglioni di soldati neri, sebbene gli stupri avvenivano spesso in stanze poco o per niente illuminate.
Inoltre, un’altra sgradevole verità, è che molte donne francesi erano razziste tanto quanto gli ufficiali americani. In tutte le parti si disseminava la paura che una specie di “terrore nero” si sarebbe scatenato sulle donne in Normandia ed era fin troppo facile addebitare un crimine ad un soldato nero piuttosto che ad un bianco.
Inoltre, alcune donne francesi sostenevano di essere state violentate piuttosto di ammettere di aver fatto sesso consenzienti ed alcune prostitute minacciavano un accusa di stupro in modo da estorcere più denaro ad un soldato americano.
La liberazione del loro paese fu quindi un affare dolce-amaro per i francesi. I crimini perpetrati dagli americani sulle donne intaccarono profondamente gli uomini francesi che si sentivano evirati dagli americani. Questi erano più grossi, più forti, più ricchi e più sani e non avevano trascorso anni ad essere sottomessi e obbligati a servire sotto il tallone dello stivale tedesco.
Come dimostra la Prof.ssa Roberts, sebbene a noi piaccia considerare gli uomini che liberarono l’Europa come membri della “più grande generazione” e che gli Alleati combatterono una “buona guerra”, la vera storia è molto più complicata e scomoda.
Ancora oggi ci saranno donne anziane sedute sull’altra sponda della Manica che chiudono i loro occhi quando sentono la parola “liberazione”.
What Soldiers Do: Sex and the American GI in World War II in France (Ciò che I soldati fanno: il sesso e I soldati americani nella Seconda Guerra Mondiale in Francia) di Mary Louise Roberts, pubblicato dalla University of Chicago Press, al prezzo di 21 Sterline.

Quando l' immigrazione selvaggia travolge una società, come in Euroamerica, il pericolo di stupri lo devi mettere in conto




Quando una immigrazione selvaggia travolge una società, come sta accadendo nell' occidente americanizzato, il pericolo di stupri lo devi mettere in conto, indipendentemente da questioni che riguardano la razza o la religione. Dobbiamo però riconoscere che  c'è una componente particolare nella cultura araba, non generalmente Islamica, nell'Islam esistono visioni diverse e interpretazioni diverse della religione, dovute anche a fatti culturali, ed etnici, basta guardare l'Iran e l'Arabia Saudita ed osservare il ruolo totalmente diverso della donna nella società e io aggiungerei anche la tolleranza verso le altre fedi. Ricordiamo anche che il Mullah Omar, che pur rappresenta un Islam quattrocentesco, si distinse per la durezza con cui reprimeva lo stupro, nei villaggi dove una donna veniva stuprata, il Mullah si presentava, prendeva lo stupratore che finiva velocemente appeso ad un palo nella piazza principale. Gli Afghani e gli Iraniani non sono Arabi. Ricordiamo quello che è accaduto nel 2013 in Piazza Tahrir, alle reporter di France 2 e Cbs, e ad una incauta turista olandese. Quindi c'è sicuramente nel mondo arabo, come in altre realtà, penso all'India, una certa propensione allo stupro di massa. Con questo non voglio dire che tutti gli Arabi sono uguali, ma è un fatto di cui occorre tenere conto. Anche i fatti accaduti nel territorio dello Stato Islamico sono elementi di valutazione. C'è un altro fatto da aggiungere, basta andare alla memoria di quanto è accaduto in Italia con l'ingresso di centinaia di migliaia di romeni, gli stupri si sono moltiplicati, è il risultato del fatto che l'elemento sessuale è una componente importante nella vita delle persone, si badi che con questo non voglio essere giustificativo di alcunchè, ma solo dire che tecnicamente nella gestione di un fenomeno migratorio importante che riguarda centinaia di maschi adulti, chi governa o dovrebbe governare, questi flussi dovrebbe tenerne conto. Quando pretendi di governare un fenomeno, tenevi tenere conto delle ricadute che questo ha nella società reale.
 Ad esempio con l'entrata della Romania nell'area Schengen nel 2007, centinaia di migliaia di cittadini romeni sono entrati in Italia, tanto che già nel 2008 la comunità romena con 796.477 si classifica come prima comunità straniera sul territorio nazionale, nel 2008 saliva a 887.763 presenze. Nel 2007 è stato registrato un aumento dei casi di stupro addirittura del 5% rispetto al 2006, da 4.821 a 5.062 episodi. Roma ad esempio ha fatto registrare un picco del 13 % in più nel 2007, con 339 delitti, il 24 % ad opera di romeni e nel 3 % dei casi da egiziani. Non era prevedibile tutto ciò? certo che lo era. L'applicazione del trattato di Shengen doveva prevedere step differenti, un piano triennale di applicazione, ci sarebbe stata una integrazione migliore e ci saremmo risparmiati parecchi dolori. La cosa non riguarda solo i casi di stupro ma anche una variegata tipologia di reati. Nel 2007 a Roma su 3577 stranieri arrestati i rumeni erano stati 2.689. 

Secondo i dati di uno studio dell' ONU, la Romania era tra i Paesi europei quello con l’indice più alto di violenza alle donne, con 2226 casi nel 2003 e 2198 nel 2004, Ogni anno in Romania, soprattutto in campagna, migliaia di donne anziane o minorenni venivano stuprate e percosse. Questo lo dico senza odio verso la Romania, di cui apprezzo paesaggio, storia e cultura. Non si possono fare leggi, in alcun settore che poi abbiano una ricaduta selvaggia sulla realtà sociale. E chi sbaglia se ne deve andare, e i popoli devono arrivare a capire quale è il rapporto causa ed effetto delle decisioni di chi governa e tornare a presentargli il conto. Esercitiamo la memoria anche ricordando che la più importante sanatoria di immigrazione irregolare della storia della Repubblica Italiana fu fatta con la legge 30 luglio 2002, n. 189, meglio nota come Bossi-Fini. Furono regolarizzati 700.000 clandestini.