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Guerra e Pace: testimonianza sui referendum di adesione alla Federazione Russa




Dal 23 al 27 settembre 2022 si è svolto il Referendum di adesione delle Repubbliche Popolari di Donetsk  e  di Lugansk, e dei Distretti di  Kherson e Zaporizhzhia, alla Federazione Russa.

Sono stato in Donbass, come Osservatore Internazionale con una missione che ha compreso 130 componenti, provenienti  da molteplici paesi del mondo, dagli Stati Uniti al Togo.  Il gruppo italiano era tra i più  numerosi, la presenza italiana e' stata orgarnizata da Vito Grittani, ambasciatore a.d. della Repubblica di Abcasia e fondatore dell'Osservatorio Diplomatico Internazionale. La nostra attività e'  stata coordinata  con le autorita' russe dall'ex vice ministro degli esteri dell' Abcasia ed ambasciatore a.d. del ministero degli esteri Kan Taniya. Della missione ha fatto parte anche Gian Micalessin ( reporter di guerra, tra i fondatori con Almerigo Grilz e Fausto Biloslavo dell'Agenzia Albatros). Il nostro lavoro e' stato osservare  le operazioni di voto e valutarne la regolarità. Il nostro ruolo è stato riconosciuto ufficialmente dal governo della Federazione Russa, la nostra partecipazione è stata del tutto gratuita. 


Vito Grittani

Gian Micalessin



La partenza da Mosca

Giunti a Mosca, dopo un lungo viaggio, siamo finalmente arrivati alla nostra base operativa, la città di Taganrog, città della Russia meridionale, situata lungo la sponda settentrionale del golfo che da essa prende nome e che si apre sul Mare di Azov, alla foce del fiume Don, nell' oblast di Rostow. Durante la guerra civile, Taganrog fu sede del generale Denikin, capo dei "bianchi". 




Taganrog

La città ospita un Monumento a Giuseppe Garibaldi sul lungomare Puškinskij, l'opera venne inaugurata il 2 giugno 1961, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia.  È l'unico monumento in onore di Giuseppe Garibaldi nei paesi dell'ex Unione Sovietica.


Il monumento a Garibaldi 


Divenuto capitano di una nave mercantile nel 1832 Giuseppe Garibaldi visitò molti porti, spesso la sua goletta Clorinda approdava a Taganrog. 

Nell'aprile 1833, la sua goletta, navigando con un carico di arance, rimase ormeggiata dieci giorni nel porto. 

Mentre la nave veniva scaricata, Garibaldi passeggiava per le vie della città, visitando le case degli italiani che abitavano a Taganrog, e trascorrendo le notti in piccoli alberghi portuali. In una di queste locande conobbe un giovane ligure, la cui identità non è nota ma si ritiene essere l'emigrato politico e membro della  Giovine Italia   Giovanni Battista Cuneo di Oneglia che motivò Garibaldi a unirsi nella lotta per l'indipendenza italiana. Questo incontro fu descritto da Garibaldi nelle sue memorie:

«Amante passionato del mio paese, sin dai prim'anni - e insofferente del suo servaggio - io bramavo ardentemente iniziarmi nei misteri del suo risorgimento - Perciò cercavo ovunque libri, scritti che della libertà Italiana trattassero, ed individui consacrati ad essa. In un viaggio a Taganrog, m'incontrai con un giovine Ligure - che primo mi diede alcune notizie dell'andamento delle cose nostre. Certo non provò Colombo tanta soddisfazione alla scoperta dell'America, come ne provai io, al ritrovare chi s'occupasse della redenzione patria - Mi tuffai corpo e anima in quell'elemento, che sentivo esser il mio, da tanto tempo - ed in Genova il 5 Febbraio 1834 - io sortivo la porta della lanterna alle 7 p. m., travestito da contadino, e proscritto.»

( Memorie 1907, p. 30.)


La sede di Taganrog è stata scelta dalle autorità russe per motivi di sicurezza e per la vicinanza alla frontiera della RPD. La mattina molto presto abbiamo percorso i 165 Km che separano Taganrog e Donetsk.


In viaggio verso il Dombass




Traversando la frontiera tra la Federazione Russa e la  DPR, su UAZ Patriot,  ci siamo recati,  per osservare  le operazioni di voto, ad Amvrosievka.




Alla frontiera del Dombass



Amvrosievka, con i suoi oltre 16.000 abitanti,  è una città industriale monofunzionale, con specializzazione nella produzione di materiali da costruzione e il più grande centro dell'industria del cemento in Dombass. La città ha anche un notevole interesse di tipo archeologico. Il sito, risalente al Paleolitico superiore (18-19.000 anni fa), è uno dei più grandi siti archeologici del tardo Paleolitico in Europa (circa 6 ettari). Fu scoperto nel 1935, vennero rinvenuti gli scheletri di oltre 1.000 bisonti e 15.000 reperti archeologici (punte di lancia ossee e inserti di selce nelle punte di lancia), conservati nel Museo regionale delle tradizioni locali di Donetsk . Lo stemma di Amvrosievka raffigura un'ascia di pietra come simbolo dell'insediamento di questo territorio fin dai tempi antichi.


Ad Avbrosievka abbiamo trovato un'atmosfera gioiosa, queste popolazioni sotto bombardamento dal 2014, evidentemente rimettono molte speranze in questo referendum. Siamo stati accolti dal sindaco e da altre autorità locali. 


L'incontro con il sindaco 




Atmosfera festosa ad Amvrosievka


Il voto avviene attraverso l'organizzazione di seggi volanti all'aperto, la cui disposizione è decisa dal Comitato elettorale cittadino, i seggi si spostano ogni ora, questo sempre per motivi di sicurezza. Solo l'ultimo giorno del voto, il 27 settembre saranno aperte postazioni elettorali fisse negli edifici. 


In fila per il voto ad Amvrosievka




Il voto ai seggi di Amvrosievka


Ad Ambrosiev, con il collega Pietro Cassano ci siamo divisi dal gruppo principale per svolgere il nostro ruolo di osservatori presso la colonia penale di Elenovka, non distante da  Donetsk, dove sono detenuti prigionieri di guerra ucraini, è concesso il diritto di voto al referendum ai detenuti, uomini e donne, originari della regione di Donetsk, Gli ucraini si sono rifiutati di scambiarli con altri prigionieri e le autorità della  Repubblica di Donetsk hanno deciso di accoglierli. Alla fine dello scorso luglio un bombardamento delle forze ucraine su  Elenovkaha ha ucciso 40 prigionieri ucraini  e ne ha feriti altri 75. Il bombardamento è stato compiuto con missili Himars (del tipo di quelli forniti dagli Usa alle forze ucraine).


  L'entrata a Donetsk

Il nostro appuntamento a Donetsk è stato al Dombass Palace, dove alloggiano i giornalisti, l'albergo è stato bombardato dalle forze ucraine e ne porta ancora i segni. Qui si è unito a noi il giornalista Eliseo Bertolaso, collaboratore dell'Antidiplomatico.


Il Dombass Palace

Prima di avviarci verso la nostra meta, abbiamo voluto fare una breve sosta al mercato centrale cittadino dove il 22 settembre l'artiglieria ucraina ha fatto strage di, uccidendo 6 civili, tra cui un minore di 14 anni.



 


La zona era completamente deserta, un'anima buona ha deposto un mazzo di rose gialle dove giaceva il corpo dilaniato di una donna. Nel frattempo è iniziato un nutrito fuoco di colpi di artiglieria, e Bertolaso ci ha consigliato di muoverci rapidamente. Uno e' caduto a circa 50 metri dal Dombass Palace, nostro punto di raccolta in città, senza causare vittime.  Nella giornata la difesa  Russa ha intercettato 160 colpi diretti verso il Dombass. Ci siamo così mossi verso la nostra meta, la colonia penale di Elenovka.


 Verso Elenovka

La colonia penale di Elenovka




La colonia penale di Elenovka





Il voto dei detenuti


Alle procedure di voto erano presenti diversi operatori di media. I votanti mettevano la loro preferenza sulla scheda al di fuori da ogni sguardo. Anche qui si sentivano, questa volta più vicine le detonazioni dell'artiglieria ucraina, ed il rumore inconfondibile della partenza degli S-300 russi.




Dopo esserci riuniti al gruppo principale, ci siamo recati tutti insieme, verso la città di Khartsyzsk, qui, come negli altri municipi che abbiamo visitato, siamo stati accolti dal sindaco ed altre autorità locali, qui erano presenti anche rappresentanti della Duma di San Pietroburgo.  Le operazioni di voto si svolgono regolarmente, in un clima festoso.  




Al centro il sindaco donna di Khartsyzsk


Uno dei seggi delle votazioni referendarie


L'ambasciatore Kan Taniya funge da interprete


Bambini del Dombass





Il parco giochi e il secondo seggio referendario


Foto di gruppo a Khartsyzsk



Attimi di serenità



Il nostro compito di osservatori è poi proseguito a Mosca, dove hanno votato gli oltre centomila profughi del Dombass che hanno trovato rifugio nella capitale della Russia. La prima tappa è stata l'Ambasciata della Repubblica di Donetsk, dove sono stati allestiti seggi per il voto del referendum.



Presso l'Ambasciata della RPD a Mosca



La presenza dei media



Le operazioni di voto




    I nostri colleghi che seguivano il voto a Kherson e Zaparozhye




Odintsovo




Il nostro compito è poi proseguito con il monitoraggio delle operazioni di voto ad Odintsovo, dove mi sono recato insieme ai colleghi Camillo Zotti e Giovanni Corleone. Odintsovo è una città della Russia europea centrale (oblast' di Mosca), situata 24 km a ovest della capitale; è il capoluogo amministrativo del distretto omonimo.





Nel video la Responsabile per gli aiuti umanitari spiega i quesiti contenuti nelle schede refendarie



Impressioni sullo svolgimento del voto




Le operazioni di voto ad Odintsovo



Il centro di elaborazione dati




Abbiamo infine seguito i risultati finali del voto referendario sull'adesione alla Federazione Russa dei cittadinni delle Repubbliche Popolari di Dontetsk e Lughansk e dei distretti di Kherson e Zaporizhzhia presso il centro di elaborazione dati, dove man mano confluivano i dati provenienti dallo scrutinio dei vari seggi.





Il risultato finale del Referendum è la vittoria del SI all'adesione alla Federazione Russa: Kherson 96.75; Zaporizhia 97,81; Donetsk 98,69; Lugansk 97,93.



La nostra missione si è conclusa con una conferenza stampa presso la Camera Civica di Mosca. 





Gianluca Procaccini