Russia ”Cafè Prezident”: patriottismo e "Barak Obama toilette paper".



In Russia ha aperto un ristorante più che patriottico, si chiama ”Cafè Prezident”: alle pareti ha ritratti di Vladimir Putin, piatti coi colori della bandiera nazionale e il volto di Barack Obama sulla carta igienica nelle toilette. Il locale si trova a Krasnoyarsk, Siberia centrale, e gioca molto sul confronto tra la Russia e l’Occidente americanizzato.
Per esempio sulla porta del bagno c’è scritto ”Blocco Nato”, mentre i clienti del cafè possono disegnare e fare caricature sui ritratti di alcuni leader ritenuti anti-russi come l’ucraino Petro Poroshneko, la Cancelliera Angela Merkel o la ex premier ucraina Yulia Timoshenko. Uno dei titolari del locale, Svetlana Lautman, ha raccontato al giornale Komsomolskaya Pravda di aver studiato negli Usa per tre anni, ma di essere voluta tornare in patria nonostante molti de suoi amici non capissero la sua scelta.
«Ci sono persone che ora criticano Putin - ha spiegato al giornale - ma vorrei dire loro: Viviamo in un tempo in cui il paese è in ristrutturazione e durante le ristrutturazioni non c’è ordine ma questo prima o poi finirà». A mezzanotte, tutti i giorni, al cafè Prezident risuona l’inno nazionale.

Promemoria sulla Siria



E' bene anche ricordare che il mondo Islamico non e' un monolite, ma un universo variegato composto da varie interpretazioni teologiche, da una pluralita' di Stati nazionali e da componenti etniche diverse. Queste diversita' danno vita a comportamenti geopolitici diversi. Il wahabbismo, cioe' quella corrente religiosa da cui trae origine il jihadismo, e' legata e alimentata paradossalmente da quegli Stati Arabi con cui l'occidente americanizzato ha maggiori rapporti ed instaurato strategiche alleanze principalmente Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, e Kuwait.

E' bene ricordare che la causa scatenante l'ondata migratoria che ha investito in questi ultimi anni l'Europa ha avuto causa dalla crisi siriana. Crisi determinata dalla pedissequa volontà da parte degli Stati Uniti di volere ad ogni costo un cambio di governo nella sovrana e indipendente Repubblica Araba Siriana. In accordo con i suoi alleati regionali Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, con il consenso di Turchia ed Israele, con i Turchi interessati a smantellare ogni rivendicazioni dei Curdi e per quanto riguarda Israele garantirsi per sempre l'altopiano del Golan, che occupa illegalmente e contro ogni diritto internazionale. A tal fine sono state organizzate, addestrate e armate le milizie jihadiste wahabbite legate all' Arabia Saudita, e agli Emirati del golfo, mercenari Qatarini e Il Fronte Al Nusra (Al Qaeda in Siria) in funzione anti Assad. Tutta questa operazione ha avuto il consenso dei governi dell'Unione europea che si dichiararono pronti a sostenere il conflitto, con il plauso di tutta la salmeria mediatica, spacciando l'agglomerato di tagliagole che era stato messo in campo come Free Sirian Army (sic).

E bene ricordare che l'Isis, acronimo di Stato Islamico dell'Irak e del Levante, ha potuto penetrare in Siria e ivi stabilirsi, grazie al fatto del posizionamento in Turchia, lungo il confine siriano, di batterie di missili patriot, da parte della Nato, che hanno interdetto la possibilità da parte dell'aviazione siriana di bombardare le milizie di Ali Al Baghdadi. Il risultato e' stato il genocidio delle minoranze religiose che abitavano quel territorio, cristiani ed alawiti (musulmani sciiti).

E' bene ricordare che a fianco dell'Esercito Arabo Siriano sono scesi in campo volontari e reparti dell'Esercito della Repubblica Islamica dell'Iran, volontari del Movimento libanese Hezbollah (musulmani e cristiani), la Brigata Galilea formata da volontari palestinesi, in modo risolutivo l'Esercito della Federazione Russa.

Putin: "I palestinesi hanno diritto a stabilire uno Stato indipendente e abitabile”.

                                                                                 
La Russia combatterà per la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Lo ha affermato in questi giorni il premier russo Vladimir Putin, ospite al summit della Lega Araba al Cairo, specificando che la Russia sosterrà le aspirazioni dei palestinesi appoggiandoli attraverso la diplomazia e la politica internazionale.
I palestinesi hanno diritto a stabilire uno Stato indipendente e abitabile” ha dichiarato senza equivoci Putin, proponendo Gerusalemme Est come capitale della Palestina. "La Russia continuerà a contribuire al raggiungimento di questo obiettivo attraverso canali bilaterali e multilaterali", ha concluso il presidente russo. Potrebbe, con il sostegno della Russia, concretizzarsi la possibilità che il popolo palestinese, costretto alla diaspora e a condizioni di vita senza speranza, dalla politica degli Americani e di Israele possa finalmente vedere coronato il suo sogno di una esistenza normale. Occorre ricordare il contributo dato dai Palestinesi nella lotta contro il terrorismo in Siria, dove sono accorsi migliaia di giovani volontari della Brigata Galilea,  che hanno affiancato sul campo l'Esercito siriano e quello russo,  i volontari iraniani e i libanesi di Hezbollah nella guerra contro l'ISIS.