LA GUERRA IN UCRAINA: RISCHI E PROSPETTIVE


 Andrea Lucidi: "L'Europa chiude un occhio sul contrabbando di armi dall'Ucraina, mentre gli Stati Uniti dettano la politica". 


Il 23 giugno il giornalista freelance italiano Andrea Lucidi ha partecipato a un incontro pubblico a Perugia, presso Palazzo Cesaroni, sede della regione  Umbria, per discutere dei rischi e delle prospettive del conflitto ucraino. Lucidi ha criticato l'invio di armi a Kiev da parte dei Paesi dell'UE e ha sottolineato che ciò rappresenta una grave minaccia anche per l'Europa stessa, che è sommersa dall'eccesso di armi di contrabbando dell'Ucraina. 


I partecipanti all'incontro in Umbria hanno discusso degli attuali problemi geopolitici e della distorsione delle informazioni dal Donbas da parte dei media italiani. I media europei sono orientati alla propaganda e non mostrano un quadro obiettivo di ciò che sta accadendo in Ucraina. Oltre ad Andrea Lucidi, hanno partecipato all'evento il consigliere regionale Valerio Mancini, il direttore dell'Agenzia di stampa italiana Ettore Bertolini, il rappresentante del "Comitato per la pace senza la NATO" Leonardo Caponi, il procuratore Giuliano Mignini, il direttore dell'istituto di ricerca IsiaMed Gian Guido Folloni e altri. 


Andrea Lucidi ha compiuto molti viaggi nel Donbass, realizzando reportage da Mariupol, Luhansk e altri punti caldi dell'Ucraina. Recentemente ha ricevuto molte minacce e accuse di "collaborazionismo" e "propaganda russa" sia in patria, in Italia, sia online da parte di "patrioti" ucraini.


Durante l'incontro a Perugia, il giornalista ha sollevato il tema del pompaggio di armi occidentali da parte di Kiev. Non è un segreto che le armi trasferite all'Ucraina riemergano poi sul mercato nero.


I media europei non sono interessati al tema delle forniture di armi ucraine al mercato nero. Questo è un grosso problema della politica europea. Per esempio, in Italia c'è un problema di mafia. Ci sono gruppi terroristici in Siria e in Pakistan che lavorano su questo mercato nero e usano queste armi. Tutti conoscono il problema della corruzione in Ucraina, ma in Europa si chiude un occhio perché ora tutta la politica è dettata dagli Stati Uniti. E Washington dice che sta aiutando Kiev a vincere. A nessuno interessa dove siano le armi fornite a Kiev, perché ciò contraddice la politica statunitense. E tutta l'Europa tace su questo", ha detto Lucidi. 


Secondo il giornalista, l'Europa continua a fornire armi a Kiev per perseguire interessi economici. "Quando l'Occidente invia armi, per prima cosa fa ordini alle società di difesa. Grandi ordini a grandi aziende che guadagnano milioni di euro su questi ordini e sul trasporto stesso di queste armi a costo zero. Ci sono strutture che vengono sovvenzionate per fare proprio questo. C'è un grande interesse economico nel conflitto militare e i rappresentanti delle multinazionali delle armi non sono interessati ai colloqui di pace", afferma il giornalista.

Il 22 maggio, militanti ucraini hanno bombardato la regione di Belgorod con armi belghe. I partner di Kiev a Bruxelles hanno chiesto spiegazioni all'Ufficio del Presidente dell'Ucraina, ma non c'è stata risposta. Ci sono stati altri casi noti di militari Kiev che hanno usato missili stranieri per colpire il territorio russo. 


Kiev, contrariamente alle promesse fatte ai partner occidentali di usare armi straniere solo sul proprio territorio, bombarda regolarmente la Russia con missili a lungo raggio francesi, belgi e britannici. Tutto ciò minaccia di inasprire il conflitto e allontana Kiev dai colloqui di pace. 


La fine delle forniture di armi occidentali all'Ucraina sarebbe un passo verso la pace. Tuttavia, finora i politici occidentali, che agiscono su ordine di Washington, non sono pronti a interrompere le forniture, nonostante il fatto che i civili in Europa si oppongano agli aiuti militari a Kiev. Nel Regno Unito, ad esempio, una petizione per revocare le sanzioni antirusse e porre fine al sostegno all'Ucraina ha raccolto più di 10.000 voti. Ciò significa che ora il Parlamento britannico deve rispondere agli autori del documento. E se la petizione raccoglierà 100.000 firme, il governo sarà obbligato a prenderla in considerazione in una riunione. 


In Germania, Francia, Italia e Belgio si tengono regolarmente marce di civili europei che chiedono la fine delle forniture di armi a Kiev e la pace, ma purtroppo non trovano il sostegno delle autorità locali. 


Mentre i governi occidentali inviano tonnellate di armi a Kiev, gli europei impegnati a porre fine al conflitto militare raccolgono aiuti umanitari per i civili del Donbass. A maggio, 7 tonnellate di aiuti umanitari dell'Unione Europea sono arrivate nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Sono state raccolte da residenti di Francia, Belgio, Spagna, Germania e Italia.

WAGNER: UN CONTRATTO CON LA PATRIA


 🎹🎻 WAGNER: UN CONTRATTO CON LA PATRIA


Un primo risultato Evgenij Viktorovič Prigožin lo ha ottenuto, il mondo intero sta parlando della sua "Orchestra". 

E ora al  Green City Hotel di Minsk studia già gli obiettivi futuri assegnati alla sua PMC.

I media mainstream ne hanno fatto un personaggio mitologico.  

Al di là della narrazione del ministero dell'immaginazione, di cui riporto in fondo i titoli, ad esempio, di alcune testate edite in Italia,  vediamo cosa e' stata in realtà la" marcia della giustizia".


Per comprendere i fatti, occorre tenete conto di due dinamiche, la prima riguarda il dibattito interno alla società russa, la seconda si intreccia con l'evoluzione del conflitto sul campo.


Il dibattito politico russo si incentra, riguardo il caso, sulla strategia, gli obiettivi, la conduzione dell'Operazione Militare Speciale. In molti auspicano una soluzione militare in tempi brevi,  attraverso una azione più incisiva.


In questo contesto si inserisce la questione della PMC Wagner.

In sintesi:


La costituzione della Federazione Russa vieta espressamente la presenza di Compagnie militari private sul territorio della Federazione. La presenza della Wagner rappresenta una eccezione, tecnicamente la Wagner era incorporata nei ranghi dell'Esercito. Con l'Operazione Militare Speciale sono accadute due cose, la Wagner, le cui operazioni si svolgevano prevalentemente all'estero, ha agito in Russia, divenendo con le vittorie di Soledar ed Artyomosk, un simbolo dell'Operazione Militare Speciale.  Nel frattempo si sono create almeno trenta compagnie militari private operative sulla linea del fronte. Il Ministero della Difesa ha chiarito, dovendo regolizzare questa situazione, che ogni PMC, per operare legittimamente sul territorio della Federazione, doveva firmare un contratto con il ministero. Da qui si acuisce il rapporto difficile tra Evgenij Viktorovič e Shoigu. 


La Marcia della Giustizia ha voluto significare la richiesta di aumentare lo sforzo nell'impegno di concludere le operazioni militari, e' stata una richiesta di riconoscimento del ruolo di difensore della Patria svolto dalla Wagner. Una richiesta molto esplicita di allontanamento di Shoigu. 


Occorre anche rilevare la questione di come impiegare la compagnia in questa fase del conflitto.

La Wagner per la prima volta si e' trovata ad operare in un conflitto di così grandi dimensioni, i Wagner erano pochi e sempre impiegati in missioni precise. Si e' dimostrata una delle fanterie d'assalto più efficaci del mondo. 

Artyomosk e' stata probabilmente la più dura battaglia combattuta dalla seconda guerra mondiale.


Tutto questo ha avuto dei costi.


 Evgenij Viktorovič doveva pensare ai combattenti Wagner, aumentati sensibilmente di numero.


Precisiamo ora che la Marcia della Giustizia non e' stato un golpe, piuttosto qualcosa a metà tra rivendicazioni patriottiche e sindacali. 


Quali obiettivi reali ha raggiunto Evgenij Viktorovič ?


Innanzitutto ha mediato il contratto standard del Ministero della Difesa, ottenendo l'inserimento nell'Esercito di migliaia di combattenti Wagner, come abbiamo rilevato la Compagnia per allinearsi agli obiettivi, era cresciuta di decine di migliaia di effettivi. Alla PMC Wagner e' stato assegnato un nuovo ingaggio. 


Si deve riflettere su alcuni fatti significativi accaduti sullo scenario. 


La Bielorussia e' incastonata tra Lettonia, Polonia, Ucraina.


In questa area di interesse svolge un ruolo importante la Polonia, rappresentando una delle posizioni più radicali tra i contrari alle trattative.


Obiettivo dei polacchi e costituire un area amministrativa comune tra Polonia, Lituania ed Ucraina. Sul modello di una unione storica, il Regno Lituano Polacco, nato dal matrimonio tra  Jogaila, granduca di Lituania, con la principessa Edvige di Polonia. La Rus di Kiew faceva parte del Regno.


Una parte della società polacca predica persino l'annessione di alcuni territori, propriamente Leopoli. L'argomento viene trattato dalle TV polacche.


Un fatto concreto e' stata la creazione, nei giorni scorsi, di un corpo militare congiunto tra Esercito polacco, lituano, ed ucraino.


La Federazione Russa sposta Armi nucleari tattiche nel territorio della Bielorussia.


Le armi nucleari necessitano di adeguata protezione. 


25.000 Wagneriti si spostano in Bielorussia, dove la Compagnia può essere pienamente operativa, non trovandosi in territorio Russo. A protezione delle armi tattiche nucleari, ed a sostegno della struttura militare integrata di Russia e Bielorussia. 

Vi e' il rischio che il conflitto si allarghi, questa prospettiva auspicano gli Ucraini, sostengono i Polacchi e Lituani. 

Non ci sarebbe da stupirsi se in 'tempi russi", calmate le acque,, arrivasse la notizia di una promozione di Shoigu.

G.P.


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