L 'Europa avrà il suo aereo d'attacco al suolo: la Germania saluta gli F 35


La Germania svilupperà un proprio aereo d'attacco al suolo. Nonostante tale mossa rappresenti un'alternativa estremamente costosa rispetto a quelle già in fase di sviluppo, Berlino ha già avviato contatti preliminari con i partner europei che hanno reso possibile l'  Eurofighter Typhoon ed il Tornado. Da questo possibile nuovo consorzio, andrebbero esclusi i paesi (come l’Italia e l’Inghilterra) che hanno investito nell’ F-35.
Non è ancora chiaro se i tedeschi intendano sviluppare, esclusivamente, una piattaforma senza pilota, ma il requisito fondamentale è che sia specificatamente progettata per l'attacco al suolo. Probabile, però, l'ottimizzazione del velivolo per il combattimento aria-aria, con un profilo tattico non basato esclusivamente sull'autodifesa (così come avvenuto per i Tornado).
La Germania conta di mettere in servizio il nuovo bombardiere a bassa osservabilità entro il 2030. Tradotto significa che oltre ai semplici rumors, i tedeschi potrebbero già essere in una fase avanzata del progetto. Le indiscrezioni, al momento, parlano di una possibile piattaforma ad ala volante, con ingegneri tedeschi che avrebbero sfruttando il know-how acquisito dagli americani con l'X-47B e dal programma europeo nEUROn (foto).
Le perplessità sull'annuncio tedesco restano. Nonostante rappresenti l'economia più solida d'Europa con un'industria che non ha eguali nel vecchio continente, l'ultima esperienza di Berlino per la realizzazione di un sistema indigeno risale alla seconda guerra mondiale. Nell'attesa di conoscere le prime specifiche della nuova piattaforma, la Luftwaffe potrebbe chiedere al governo di estendere la vita dei Tornado attualmente in servizio fino al 2035.
Secondo gli attuali piani del governo tedesco, l'intera linea Tornado dovrebbe essere messa in disarmo entro il 2020.
http://www.difesaonline.it/
(di Franco Iacch)

30/12/15 

Philip Henry Sheridan, un "eroe" americano

 
 
Philip Henry Sheridan fattosi notare durante la guerra civile per aver distrutto le infrastrutture economiche della Valle dello Shenandoah, fu chiamato dai suoi abitanti "The Burning" (l'incendiario), distinguendosi per essere stato il primo a far uso della tattica della "terra bruciata" nel corso della guerra.
I nativi americani delle Grandi Pianure erano generalmente rimasti
pacifici durante la guerra civile . Nel 1864, il maggiore John Chivington, un ufficiale della milizia del Colorado, attaccò un pacifico villaggio degli Arapaho e dei Cheyenne meridionali a Sand Creek in Colorado, trucidando più di 150 Nativi. quasi tutti donne e bambini Tale attacco innescò un conflitto generale con le tribù delle grandi pianure. A comandare il distretto del Missouri venne chiamato Sheridan.
Nella Campagna d'inverno del 1868–69 attaccò le tribù dei Cheyenne, dei Kiowa e dei Comanche nelle loro sedi invernali, tagliando loro rifornimenti e bestiame e uccidendo ognuno che avesse resistito, conducendo i sopravvissuti indietro nei campi di concentramento.

Santo Stefano e l'Identità Europea

 
IL PROLOGO DELLA COSTITUZIONE UNGHERESE
 
Noi siamo orgogliosi del fatto che mille anni fa' il nostro re, Santo Stefano, abbia fondato lo Stato ungherese su solide fondamenta, e reso il nostro paese parte dell'Europa cristiana (...) Siamo orgogliosi che la nostra gente per secoli abbia difeso l'Europa in una serie di battaglie e arricchito i valori comuni dell'Europa con il suo talento e la sua diligenza. Promettiamo di preservare il ruolo della Cristianità nella salvaguardia della nazione. Siamo legati alle diverse tradizioni religiose del nostro paese. Promettiamo di preservare l'unità intellettuale e spirituale della nostra nazione distrutta dalle tempeste del secolo scorso. Le nazionalità che vivono con noi fanno parte della comunità politica ungherese e sono parti costitutive dello Stato. Ci impegniamo a promuovere e a salvaguardare il nostro patrimonio, la nostra lingua unita, la cultura ungherese, le lingue e le culture delle nazionalità che vivono in Ungheria, insieme ai patrimoni artificiali e naturali del Bacino Carpatico. Ci assumiamo la responsabilità dei nostri discendenti : proteggeremo inoltre le condizioni di vita delle future generazioni facendo uso prudente delle nostre risorse materiali, intellettuali e naturali. Crediamo che la nostra cultura nazionale sia un ricco contributo alla diversità dell' unione europea. Rispettiamo la libertà e la cultura di altre nazioni e ci impegniamo a cooperare con ogni nazione del mondo. (...) Riteniamo che la famiglia e la nazione costituiscano la base della nostra coesistenza e che i nostri valori coesivi fondamentali siano la fedeltà la fede e l'amore. (..) Onoriamo i risultati della nostra costituzione storica e onoriamo la Sacra Corona che rappresenta la continuità costituzionale dello Stato Ungherese e l'unità della nazione. Non riconosciamo la sospensione della nostra costituzione storica dovuta alle occupazioni straniere. Neghiamo qualsiasi statuto di limitazioni per i crimini disumani commessi contro la nazione ungherese e i suoi cittadini sotto le dittature nazionali socialiste e comuniste. Non riconosciamo la costituzione comunista del 1949, poiché fu la base del ruolo tirannico, la proclamiamo non valida. Concordiamo con i membri del primo Parlamento libero che ha proclamato come sua decisione che la nostra attuale libertà risale alla Rivoluzione del 1956. Datiamo la restaurazione dell'autodeterminazione della nostra nazione, persa il 19 marzo 1944, dal secondo giorno di maggio 1990, quando e' stato formato il primo organismo liberamente eletto di rappresentazione popolare. Consideriamo questa data come l'inizio della nuova democrazia del nostro Paese e dell'ordine costituzionale.