Un’aquila sublime apparì nella luce, d’ignota stirpe titania, bianca le penne.
Ed ecco splendere un peplo, ondeggiare una chioma...
Non era la Vittoria, l’amore d’Atene e di Roma, la Nike, la vergine santa?
Italia! Italia!
La volante passò. Non le spade, non gli archi, non l’aste, ma le glebe infinite.
Spandeasi nella luce il rombo dell’ali sue vaste e bianche, come quando l’udìa trascorrendo il peltàste su ’l sangue ed immoto l’oplite.
Italia! Italia!
Non era la Vittoria, l’amore d’Atene e di Roma, la Nike, la vergine santa?
Italia! Italia!
La volante passò. Non le spade, non gli archi, non l’aste, ma le glebe infinite.
Spandeasi nella luce il rombo dell’ali sue vaste e bianche, come quando l’udìa trascorrendo il peltàste su ’l sangue ed immoto l’oplite.
Italia! Italia!
Gabriele D'Annunzio
estratto da
" Canto augurale per la nazione eletta"
il Piave mormorò e fece bene
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