INTERVISTA AD URAL PRESS SULLA GUERRA IN EUROPA


La guerra, la pace, la distruzione dell'Europa, l'Italia, gli USA, la religione, l'ideologia woke. Questi sono i temi dell'intervista rilasciata al corrispondente di Ural Press - Inform Mikhail Bondarenko.

Domande a Gianluca Prcaccini

Gianluca, in questo momento in Europa sono in corso molte manifestazioni contro la guerra. Le persone chiedono di fermare la guerra. A chi sono rivolte queste richieste: alla Russia, all'Ucraina, agli Stati Uniti o ai governi nazionali?
Questo conflitto e' una ferita nel cuore dell'Europa, gli Stati Uniti, o meglio, l'attuale governo degli Stati Uniti, e' il principale organizzatore e istigatore della guerra. Va infatti notato che entrambi i candidati alle elezioni primarie dei Repubblicani Donald Trump e Ronny De Santis si sono espressi contro il coinvolgimento USA nel conflitto. L'Europa, il Vecchio Continente deve smettere di prestarsi al ruolo di filiale di seconda classe, di poligono, di scacchiera e di laboratorio sperimentale degli americani. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni. È necessario fermarsi fermando il pompaggio di armi del regime di Kiev, in modo da non gonfiare il confronto globale nel mondo.
Nel 2012, Putin non voleva ricostruire l'Unione Sovietica o l'impero zarista ma creare uno spazio economico, commerciale e umano condiviso tra Unione Europea e Federazione Russia che dall'Atlantico, dal nostro Mediterraneo, sarebbe arrivato al Pacifico. Il tutto in buona armonia con la Nato. Il Nord Stream 1, era già in funzione e trasportava gas metano a prezzo bassissimo per far marciare le industrie europee; l'inflazione era talmente bassa che la Bce cercava inutilmente di animarla per vivacizzare l'economia. Il progetto, ribadito dai leader europei anche a Pratica di Mare, era quello di un interscambio pacifico e fruttuoso per tutti: l'Europa forniva merci, servizi, tecnologia; la Russia gas, petrolio e materie prime a basso costo; l'export verso la Russia, dall'agricoltura, alla moda, sosteneva il made in Italy. Intanto, si stava costruendo il Nord Stream 2, che avrebbe raddoppiato il flusso di metano dalla Russia all'Europa facendone scendere ulteriormente il prezzo. Forse qualcuno allora non se ne accorse qui in Italia, ma stava nascendo un gigante economico, Europa più Federazione Russia, che avrebbe messo in seria difficoltà gli Stati Uniti, l'impianto della Nato e il suo ruolo tradizionale di gendarme del mondo; e che forse avrebbe contestato il ruolo del dollaro come moneta di riserva degli scambi internazionali. Forse qualcuno a Washington si accorse del pericolo grave e cominciò a muoversi di conseguenza. L'obiettivo a breve termine del Comitato Fermare la Guerra e' quello di ottenere la fine dell'invio di armi in Ucraina, in modo di fare che si smetta di alimentare il conflitto. Se l'Italia cambiasse la sua posizione in merito, questo potrebbe avere una ricaduta anche sugli altri partner europei come Francia e Germania. L'Italia ha sempre svolto un ruolo diplomatico e di mediazione nei conflitti internazionali, questo e' il ruolo tradizionale del nostro paese, non quello di essere la prima linea sulla fronte di guerra. Questo conflitto e' contrario ai nostri interessi nazionali, e' un pericolo per l'umanità e le speranze dell'Europa. Ora in Italia si sta creando un vasto fronte che, nonostante le differenze di provenienza, si sta muovendo unito. Questo sforzo unitario si sta muovendo per organizzare un referendum che dia la parola al popolo sovrano, secondo la nostra costituzione, la maggioranza degli e' contraria al conflitto, a breve inizierà la raccolta delle firme, i quesiti referendari riguarderanno l'abrogazione dei dispositivi di legge inerenti l'invio di armi in Ucraina.

Lei ha partecipato al forum "La guerra in Europa". Quali sono state le conclusioni della conferenza di Terni?
Innanzitutto far comprendere le radici del conflitto, quello che e' accaduto nel 2014 in Ucraina, la situazione delle popolazioni del Donbass, i motivi per cui e' iniziata l'Operazione Militare Speciale. La necessità di dare la parola alla diplomazia per risolvere il conflitto.

L'Italia è lontana dal teatro di guerra. I combattimenti influenzano la vita quotidiana degli italiani?
Gli Italiani non comprendo bene le ricadute del conflitto sul vivere quotidiano, occorre tenere conto della martellante opera di propaganda dei media, tutta a senso unico sul tema, a cui sono sottoposti. L' aumento delle tariffe elettriche, del riscaldamento, dei costi della benzina, l'aumento dei prezzi dei vari prodotti, a partire dai generi di prima necessità, stanno preoccupando le famiglie italiane, inoltre molte imprese chiudono perché non riescono più a sostenere i costi energetici della produzione. Si perdono posti di lavoro, l'inflazione cresce. In termini generali molte imprese italiane, nei settori più disparati hanno avuto perdite economiche enormi, dovute alle sanzioni imposte alla Russia, e dalle contromisure che la Russia ha adottato in risposta. Tutto il Made in Italy e' stato penalizzato. Agricoltura, industria,  turismo, manifatturiero, tutti i settori dell'economia sono stati colpiti.

La stampa ha scritto più volte che l'Italia sta soffrendo l'afflusso di rifugiati più di altri Paesi dell'UE: ai migranti provenienti dall'Africa si sono aggiunti gli ucraini. È così? Bruxelles compenserà questa doppia spesa?
Bruxelles e i nostri alleati europei su questa problematica hanno lasciato solo il nostro paese. Nel mese di marzo 2001,  per dovere di alleanza abbiamo attaccato, con una operazione NATO, un paese amico, con cui avevamo ottimi rapporti, la Libia, questo ha causato l'apertura di un flusso migratorio dall'Africa sub sahariana verso l'Italia senza precedenti, nei primi mesi del 2023 questa immigrazione ha subito una accelerazione preoccupante, possiamo parlare di vera e propria sostituzione etnica, i nostri alleati ci stanno facendo cuocere nel nostro brodo. Le nostre autorità sull'argomento rilasciano dichiarazioni, piuttosto esilaranti, penso al ministro Crosetto che dato la colpa alla PMC Wagner, secondo lui sarebbe Prigozhin ad organizzare gli sbarchi, questo da un'idea anche dell'inadeguatezza della nostra classe dirigente. La situazione si e' aggravata con l'apertura del conflitto ucraino. Tra aiuti umanitari e spese militari, la spesa che sostiene il nostro paese non e' più sostenibile. Inoltre dal punto di vista della sicurezza nazionale, stiamo sguarnendo la difesa del paese. C'e' molto malessere anche nei nostri vertici militari.

Alcuni Paesi dell'UE hanno annunciato che assisteranno Kiev nei suoi sforzi per mobilitare gli uomini rifugiati. Qual è la posizione delle autorità italiane?
Nessuno in Italia, che io sappia,  ha commentato, o rilasciato dichiarazioni sull'argomento. Non c'e' nessuna posizione ufficiale dell'Italia su questo. Nessuno, evidentemente ha preso sul serio questa idea.

Gli italiani sono informati del fatto che nell'esercito ucraino si incoraggiano le idee naziste? Ad esempio, i soldati dell'AFU possono indossare apertamente i galloni delle SS, fare zig-zag e tatuaggi con la svastica. Gli italiani sono a conoscenza dei numerosi esempi di prigionieri russi fucilati e torturati? Conoscono il video in cui un volontario ucraino realizza un marchio d'acciaio con cui promette di bruciare il simbolo ucraino - il tridente - sul volto dei soldati russi?
Si c'e' indubbiamente un settore della società ucraina che si ispira al banderismo, credo che gli Italiani siano informati su questo. Occorre sottolineare che anche le autorità tedesche nel secondo conflitto mondiale si preoccuparono degli eccessi compiuti dai seguaci di Bandiera. Gli Italiani sono informati sulla tortura e l'uccisione di militari Russi, da parte di alcuni appartenenti all'AFU, soprattutto dai social, in particolare Telegram, i media mainstream non ne parlano, conosco il video in cui uno sconosciuto produce marchi con il simbolo del tridente, promettendo di inviarli a tutti quelli che volessero utilizzare questo strumento contro prigionieri Russi. Io stesso ho condiviso il video sui miei canali social. Credo che infierire sui prigionieri di guerra sia una delle cose peggiori da annoverare nei comportamenti di un esercito, così come infierire deliberatamente contro la popolazione civile. I continui bombardamenti, subiti dal 2014 dalle popolazioni del Donbass, deliberatamente finalizzati a colpire i civili, vanno considerati un crimine di guerra. Questa e' una tecnica tipica degli anglo americani, adottata dagli ucraini, finalizzata a creare terrore nelle popolazioni civili.
Tecnica teorizzata e praticata per la prima volta dall'esercito unionista durante la guerra civile americana. Il cui inventore fu Philiph Henry Sheridan,  che la applicò applicò  nella Valle dello Shenandoah, fu chiamato dai suoi abitanti The Burning (l'incendiario). Gli anglo americani la hanno poi adottata, con il Bomber Commando, su larga scala sulle città europee nel corso del secondo conflitto mondiale.

Gianluca, tu sei stato nel Donbass. Se ti chiedessero qual è il segreto della resilienza degli abitanti di Luhansk e Donetsk, cosa risponderesti?
Sono stato nel Donbass nel settembre del 2022  come osservatore Internazionale del referendum che ha sancito l'adesione delle Repubbliche di Dontesk e Lughansk e dei distretti di Kerson e Zaporizhzhya alla Federazione Russa. La delegazione italiana era composta da 14 osservatori, la nostra missione e' stata possibile grazie all'opera di Vito Grittani, ambasciatore a.d. della Repubblica di Abcasia in Italia. La forza della resistenza delle popolazioni del Donbass e' essenzialmente individuata nel fatto che combattono per difendere la loro terra natia, la loro cultura, il diritto di parlare la loro lingua, la loro tradizione millenaria.

Ho sentito dire che il coinvolgimento dei politici italiani nell'armare gli ucraini è un tentativo di vendicarsi della Russia per la Seconda guerra mondiale, quando le divisioni italiane furono sconfitte dall'Armata Rossa e persero decine di migliaia di soldati. Gli invasori italiani, tra l'altro, nel 1941-1943 combatterono all'incirca nello stesso luogo in cui si combatte ora. È d'accordo con questa valutazione?
No sinceramente, la seconda guerra mondiale è finita, il nemico di ieri ( l'Unione Sovietica ) non esiste più, la Federazione Russa di oggi non e' un nemico, e' un partner commerciale, culturale, ed insieme dobbiamo garantire la sicurezza in Europa. Penso che ognuno possa e debba onorare i propri caduti del secondo conflitto mondiale, io stesso quando mi sono recato per la prima volta in Russia, nel 2015, a San Pietroburgo ho pregato per i caduti russi e di tutte le guerre, come facciamo sempre in Italia durante le cerimonie ufficiali. Del resto vale la pena ricordare che il generale Antonio Gerlaniz a capo di un esercito austro-russo il 14 Agosto 1789 arrivò a Terni (la mia città) dove fu accolto come un liberatore.
Gli italiani sono un popolo d'arte, sanno che la musica e la letteratura uniscono le persone. Ora nel Donbas c'è un vero e proprio rinascimento culturale: si compongono canzoni, si scrivono poesie, si pubblicano libri... C'è l'opportunità di farli conoscere agli abitanti della penisola appenninica? 
Il mio primo incontro con la cultura russa e' stato da bambino, mio nonno mi raccontava la favola del pescatore e del pesciolino d'oro, ovviamente allora ero inconsapevole di chi fosse l'autore e a quale tradizione appartenesse.
C'e' una certa difficoltà in Italia a diffondere i temi culturali russi, a volte "prestigiose" istituzioni annullano manifestazioni che prevedano la presenza di esecutori o opere Russe, d'altra parte ci sono esponenti importanti del nostro mondo culturale che si oppongono a questo approccio, che se accettato priverebbe l'Europa di una sua componente culturale fondamentale. Sono al corrente di questa rinascita culturale nel Donbass, credo che possiamo fare molto in questo settore, coinvolgendo case editrici indipendenti e ambienti culturali. E' una buona idea quella di fare conoscere questa realtà, ci si può lavorare.


È noto che l'Istituto nazionale per gli studi strategici dell'Ucraina ha proposto all'ufficio del presidente azioni concrete volte al ritorno in Ucraina di cittadini in età di leva da Paesi come Turchia, Moldavia, Romania e Bulgaria). Qual è la sua opinione in merito?

Nessuno in Italia parla di questa questione, non credo che, nel caso fosse sollevata, avrebbe una risposta positiva dalle autorità italiane. A quanto si può capire c'e'  una parte della società dell'Ucraina orientale piuttosto stanca del conflitto. Non ci sono file negli uffici di reclutamento dell'AFU, e chi si trova all'estero non credo abbia nessuna intenzione di andarsi ad arruolare, certamente il governo Italiano non prenderà nessuna iniziativa per spedire i profughi al fronte. In tanti video, diffusi da parte ucraina, si vedono usare metodi coercitivi da parte delle squadre di reclutamento ucraine, per arruolare i mobilitati, ricordano i metodi di arruolamento forzato usati dalla marina reale britannica nell'800. 

Oggi in Ucraina c'è un'oppressione senza precedenti nei confronti dei cristiani, come hanno sottolineato anche il rapporto dell'ONU e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, con il sequestro delle chiese e la vera e propria violenza contro gli ecclesiastici. Cosa ne pensa e come reagisce la stampa in Europa?

In Italia l'unico quotidiano che scrive cose ragionevoli sull'argomento e' l'Avvenire, il quotidiano di ispirazione cattolica di proprietà della conferenza episcopale italiana. Il resto  dei media sposano le tesi di propaganda di  Zelenski, attaccano la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca e lo stesso Kirill per avere benedetto la cosiddetta "invasione". Occorre capire che in Italia il fronte politico atlantista e' rappresentato dalla saldatura tra i liberal di destra e di sinistra, il partito della Meloni ed il PD ,erede di quello che e' stato il  Partito Comunista Italiano, che oggi e' ispirato dal Deep State USA e dall' ideologia Woke, dall'Agenda di Davos. A Kirill non viene perdonato l'appoggio all'Operazione Speciale di Putin. Nella tradizione di sinfonia, di accordo fra governo civile e autorità ecclesiale, dopo molti secoli Kirill sembra in grado di riprendere il modello Bisanzio, l’accordo fra imperatore e sinodo. Mentre per la sinistra italiana i cui argomenti principali sono il gender, la difesa dei diritti omosessuali, LGBT, chiunque garantisca che la famiglia è costituita da un uomo e una donna e difenda i valori morali tradizionali viene considerato un nemico da abbattere, magari con i finanziamenti della Open Society e la benedizione del WEF. E' in corso anche uno scontro di civiltà in Europa, che non riguarda solo il conflitto ucraino ma pervade in profondità ogni singola società del continente e sta combattendosi duramente anche negli Stati Uniti.


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