Sempre più europei hanno l'impressione che l'Unione sia ormai una gabbia dalla quale liberarsi, l'ultimo esempio è proprio quello della Gran Bretagna, il Paese che, tra l'altro, più aveva da perdere uscendo dall'Ue. L'unico Paese con prima lingua ufficiale l'inglese che, ora, non è più lingua comunitaria.
C'è urgenza quindi di ripensare l'Europa dalle sue fondamenta, culturali come di continuità territoriale. È urgente ri-unire quel destino comune che le Avanguardie Storiche avevano costruito da Parigi a Mosca nei primi del '900 dando vita alla modernità, destinazione comune che il Dopoguerra ha ideologicamente occultata.
Oggi quel cuore della modernità spezzato va riunificato. Il ventricolo destro ricongiunto al sinistro.
Una Europa senza la Russia è un'Europa mutilata, è urgente dare vita e corpo al sogno del Manifesto di Ventotene: quello degli Stati Uniti d'Europa. E' urgente contrapporre ai venti di guerra brezze di Pace e nonviolenza.
Per questo un'organizzazione di utilità sociale italiana ha avviato una raccolta firme di persone che, contrarie alla violenza ed alla guerra in tutte le sue forme — economiche e commerciali, culturali e linguistiche, sociali e militari —, chiedono al Presidente della Commissione europea Junker l'entrata della Russia in Europa da subito, proponendole un percorso, veloce ed agevolato, affinché ciò accada il prima possibile.
Seanz'altro una iniziativa da incoraggiare questa e che, chi vuole, può sottoscrivere qui.
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