Per la Russia subito nell'Ue: la Petizione a Junker da firmare, ora!


Sempre più europei hanno l'impressione che l'Unione sia ormai una gabbia dalla quale liberarsi, l'ultimo esempio è proprio quello della Gran Bretagna, il Paese che, tra l'altro, più aveva da perdere uscendo dall'Ue. L'unico Paese con prima lingua ufficiale l'inglese che, ora, non è più lingua comunitaria. 
C'è urgenza quindi di ripensare l'Europa dalle sue fondamenta, culturali come di continuità territoriale. È urgente ri-unire quel destino comune che le Avanguardie Storiche avevano costruito da Parigi a Mosca nei primi del '900 dando vita alla modernità, destinazione comune che il Dopoguerra ha ideologicamente occultata. 
Oggi quel cuore della modernità spezzato va riunificato. Il ventricolo destro ricongiunto al sinistro.
Una Europa senza la Russia è un'Europa mutilata, è urgente dare vita e corpo al sogno del Manifesto di Ventotene: quello degli Stati Uniti d'Europa. E' urgente contrapporre ai venti di guerra brezze di Pace e nonviolenza. 
Per questo un'organizzazione di utilità sociale italiana ha avviato una raccolta firme di persone che, contrarie alla violenza ed alla guerra in tutte le sue forme — economiche e commerciali, culturali e linguistiche, sociali e militari —, chiedono al Presidente della Commissione europea Junker l'entrata della Russia in Europa da subito, proponendole un percorso, veloce ed agevolato, affinché ciò accada il prima possibile.
Seanz'altro una iniziativa da incoraggiare questa e che, chi vuole, può sottoscrivere qui.


La Lega e l'Euro: tutta un'altra storia

XI Legislatura (23 aprile 1992 - 16 gennaio 1994) (1) Ottobre 1992. La Lega Lombarda, pur essendo all''opposizione, vota SI in Parlamento ai Trattati di Maastricht, ovvero votò favorevole alla Bibbia del neoliberismo sulla cui base cessò di vivere la Comunità economica europea e nacque l’Unione europea. XIV Legislatura (maggio 2001-aprile 2006) (2) L'euro entra in circolazione il 1 gennaio 2002, col pieno assenso della Lega Nord che faceva parte del governo Berlusconi. (3) Il 1 febbraio 2003, con l’assenso del governo italiano (di cui fa parte la Lega Nord) entra in vigore il Trattato di Nizza (Costituzione europea). Il Trattato viene firmato a Roma il 29 ottobre 2004. Stiamo parlando della “Costtiuzione” che verrà bocciata dai francesi e olandesi con referendum nel maggio e giugno 2005. (4) Nel 2003, con il pieno consenso in seno al Consiglio europeo del governo Forza Italia-Lega-An, sono sottoscritti i Trattati di adesione alla Ue di Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia. (5) Il 1 maggio 2004, col pieno consenso del governo Forza Italia-Lega-An in seno al Consiglio europeo, entrano nella Ue: Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia. XVI Legislatura Governo Berlusconi IV (dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011) (6) Il 19 giugno 2008 il Consiglio europeo (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) accetta la Slovacchia nell’euro-zona. (7) Il 1 dicembre 2009 (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) entra in vigore il Tratto di Lisbona. Il 23 luglio 2008 il Senato approva il Trattato di Lisbona all'unanimità con 286 sì. Il 31 luglio 2008 la Camera approva all'unanimità il Trattato di Lisbona con 551 sì. (8) Il 3 dicembre 2008 il Parlamento approva, su proposta del governo Pdl-lega Nord, il ddl Salva Banche contenente i cosiddetti Tremonti bond. (9) Il 17 giugno 2010 il Consiglio europeo (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) accetta l’ingresso dell’Estonia nell’euro-zona. (10) Il18 novembre 2009 il Parlamwento approva definitivamente il decreto Ronchi presentato dal governo Berlusconi-Lega sul pieno adempimento degli obblighi comunitari. (11) Il 8 settembre 2011 il Consiglio dei Ministri (voto favorevole della Lega Nord), dopo la famigerata "Lettara della Bce" vara la proposta di legge Costituzionale sull'introduzione del principio del pareggio del bilancio nella Costituzione. (12) Il 26 ottobre 2011, causa "crisi dello spread" e i conseguenti diktat dell'Unione Europea, il presidente del Consiglio Berlusconi, col consenso della Lega Nord, invia una lettera con la promessa di adottare le misure austeritarie di macelleria sociale, quelle che saranno poi adottate dal successivo governo Monti. (13) Il 3 e il 4 novembre 2011 dopo che Berlusconi partecipa a Cannes al summit del G20, il governo Pdl-Lega accetta che una delegazione del Fondo Monetario Internazionale "monitori i progressi sulle riforme economiche e gli effetti di queste sui conti pubblici", ovvero il definitivo commissariamento. (14) Poco prima di dimettersi il Presidente del Consiglio Berlusconi, 12 novembre 2011, fa approvare dalla Camera dei deputati i disegni di legge, già approvati dal Senato (consenso della Lega in entrambi le aule), contenenti le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2012), il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 ed il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014. Tutto ciò che poi Monti metterà in pratica.

Victor Orban: leader dell'Europa come potenza



Lo Storico discorso del leader ungherese sottotilotalo in Italiano ed Inglese

Dal centro di Budapest e di fronte a migliaia di ungheresi giunti ad ascoltarlo il Primo Ministro Ungherese si rivolge alle istituzioni comunitarie, alle altre nazioni ma soprattutto a tutti i popoli europei. Invitandoli a fare fronte all'"Europa liberale" che la Ue sta tentando di realizzare. "Invitiamo ogni cittadinio ungherese e ogni nazione europea all'unità, a prescindere dal proprio orientamento politico", ha urlato rivolto alla folla. Lanciando poi dei messaggi alle istituzioni comunitarie: "I leader europei non possono più vivere in mondi separati rispetto ai cittadini. Uno degli obiettivi dichiarati dal premier magiaro è la salvaguardia dell'unità europea. "Dobbiamo ripristinare l'unità politica dell'Europa. Noi popoli europei non possiamo essere liberi da soli, possiamo invece esserlo se siamo uniti, se ci sosterremo a vicenda saremo vittoriosi. Uniti siamo forti, divisi siamo deboli". "Il futuro dell'Europa è a un bivio: vogliamo essere schiavi o uomini liberi? È una domanda, rispondetemi!" ha detto rivolto al pubblico. Che ha risposto con un'ovazione e un intenso sventolio di bandiere.

Dall' occidente americanizzato, all'Europa: i tre poli.


In EUROPA esistono ormai tre poli: uno e' quello dei partiti di centro destra e sinistra che vogliono mantenere l'Unione Europea tale e quale la conosciamo ora: una entita' in cui e' organizzato l'occidente americanizzato, con una politica estera ed economica al servizio degli USA, il rinnegamento della cultura europea, sostituita in tutti i campi del pensiero dal modello di societa' americana, fino ad arrivare alla sostituzione etnica delle popolazioni europee con altri popoli; un secondo polo e' costituito da quei partiti che predicano l'uscita dall'Euro, dall'Unione Europea, il ritorno di monete nazionali e a singoli stati separati l'uno dall'altro; poi esiste un terzo polo, il cui riferimento principale e' il presidente ungherese Victor Orban e comprende uno schieramento di forze che sono al governo di stati europei, soprattutto collocati nell'Europa Centro-Orientale, questo terzo polo, capisce che un Unione Europea che esiste principalmente per sostenere le politiche e gli interessi statunitensi non può andare bene agli europei, d'altra parte capisce anche che nella geopolitica dei grandi spazi che caratterizza la modernità, il ritorno alle singole nazioni isolate o alle monete nazionali costituirebbe un suicidio per i popoli europei, come la prima ipotesi della sudditanza USA, e quindi ha iniziato a lavorare ad Unione Europea diversa, basata sugli interessi degli europei e non su quelli USA, applicando ipotesi concrete nelle scelte di governo dei propri paesi che non colli mano con le decisioni prese dalla commissione europea, e dai manutengoli degli americani. Questa e' l'unica è autentica via da opprre alla prima ipotesi, cioè di Unione Europea entita' dipendente da padroni di oltre atlantico.

Terni 13 giugno 1944: le truppe dell'Impero Inglese occupano la città

Il 13 giugno 1944 truppe dell'Impero Britannico entrarono in Terni, occupando la città, si trattava di militari provenienti dall'India, Il 3 settembre 1939, il vicere’ Lord Linlithgow “informo’” i leader politici indiani del Congresso e la popolazione tutta che essi erano ufficialmente entrati in guerra contro la Germania e più di due milioni di indiani furono fatti arruolare nell’esercito, provenienti anche dalle regioni meridionali e da altre zone remote che tradizionalmente non avevano mai fornito truppe. Cio’ comporto’ uno straordinario sacrificio economico oltreche’ umano.  Il governo di Londra ha ordinato la requisizione di quasi tutto il riso e altri alimenti in Bengala per portarli in Medio Oriente e in Egitto, dove si trovava la parte delle truppe britanniche che a quel tempo cercavano di dmaggior ifendere il canale di Suez dell'esercito Italo-Tedesco. In poche settimane gli inglesi hanno giustiziato 2.500 persone e ne hanno detenute altre 66.000.Decine di migliaia di famiglie sono morte di fame nelle loro case. Altre persone preferivano uscire per strada e morire sulla strada pubblica alla luce di tutto il mondo. Poco a poco i villaggi e le città si sono riempite di cadaveri marci che nessuno raccoglieva, e malattie come il colera, il tifo o la dissenteria che si sono diffuse senza controllo portando via migliaia di vite. Il primo ministro Winston Churchill rispose in parlamento quando gli fu chiesto delle riserve alimentari del Bengala,  secondo le teorie del suo consigliere scientifico Frederick Lindemann, affermando che gli indiani erano colpevoli della loro situazione per essere una razza debole che si era  riprodotta in eccesso e che ora doveva pagare le conseguenze di ritrovarsi nella situazione di sovrappopolazione. Churchill non avrebbe mai ridotto le razioni dell'esercito britannico per alimentare il bengala, alla fine egli odiava gli indiani e non lo nascondeva, arrivando in una volta a dire la seguente frase:
"le peggiori persone del mondo dopo i tedeschi sono gli indiani". Oltre 5 milioni di Indiani morirono di fame.
Nel frattempo, nell'Agosto 1942 Gandhi aveva rivolto il suo ultimo appello al governo britannico per l'indipendenza dell'India col celebre discorso tenuto ad Agosto a Bombay: Quit India, Lasciate l'India, nel quale esortava gli Indiani a lottare per la libertà o a morire nel tentativo, elaborando allo scopo nuovi piani di lotta non violenta. Meno di 24 ore dopo, l'intera dirigenza del Congresso fu però incarcerata o messa al confino, dagli Inglesi fino alla fine del conflitto mondiale, mentre il movimento Quit India degenerava in violenze di ogni genere da parte della popolazione verso i simboli del dominio britannico, delle quali Gandhi fu ritenuto moralmente responsabile. D'altra parte Subhas Chandra Bose costitui’ lo Indian National Army, con oltre 40.000 volontari ed entrò in guerra contro gli Inglesi, mentre altri volontari indiani si arruolarono direttamente nell'esercito tedesco, dando vita alla Legione Waffen SS "India Libera" o "Indische Freiwilligen Legion der SS". Quindi la situazione di questi "liberatori" , provenienti da una Nazione occupata in lotta per l'indipendenza dagli Inglesi e costretti a combattere una guerra per loro, appare abbastanza paradossale. Ma tornando a Terni, nella giornata del 13 giugno 1944 nessuna formazione dei partigiani comunisti stalinisti della "Brigata Gramsci", tristemente famosa perchè si macchiò di numerosi omicidi, si trovava in città, arrivarono giorni dopo. Inizio così l'amministrazione della "Allied Military Governament of Occupied territory" , come chiaramente indicato dal distintivo sulla spalla sinistra dei militari di stanza in Italia, un distintivo rotondo con una "A" di colore bianco inscritta in una "O" di colore rosso, sono le iniziali delle due parole "Occupation Army", cioè Esercito di Occupazione. Venne aperto Il famigerato campo di concentramento "R. Civilian Internee Camp" di Collescipoli, dove Nicoletta de Terlizzi, venne uccisa il 29 agosto 1944, sotto gli occhi delle sue compagne allibite soltanto perché si era sdegnosamente rifiutata di andare a ballare con un soldato inglese. Un campo di concentramento dove accadevano spesso episodi di violenza contro i prigionieri, organizzato in una area industriale dismessa. "Per punizione un colonnello polacco amico degli inglesi che si era costruito un campo ostacoli per cavalcare, si divertiva con una lunga frusta da maneggio a far correre ai ragazzi italiani gli stessi ostacoli dei suoi cavalli" come testimonia la lettera che la principessa Pignatelli scrisse verso la fine del 1949 a David Rousset. Mentre numerosi furono gli stupri e i tentativi di stupro che videro protagonisti i militari indiani, come risulta dai numerosi report (olre 5000 riguardano Terni) contenuti negli archivi che nel 2000 gli americani hanno versato in copia all'Italia. Dove risultano anche numerosi fatti di violenza come il pestaggio di Arturo Bianciardi medico delle acciaierie malmenato selvaggiamente nel settembre del 1944, di fronte alla famiglia, pestaggio che al malcapitato costò un occhio. Intanto alla fine della guerra la Gran Bretagna, ridotta in bancarotta dallo sforzo bellico, annunciò che avrebbe concesso tanto all'India quanto alle sue zone a maggioranza musulmana l'Indipendenza. Nel 1946 si verificarono a Calcutta disordini tali da portare a innumerevoli uccisioni, convincendo definitivamente la Lega Musulmana dell'impossibilità di mantenere ancora unito l'Hindustan storico. Cominciarono così i negoziati presieduti da Lord Mountbatten, ultimo Viceré del Raj britannico, con Nehru e Abul Kalam Azad per il Congress, con Muhammad Ali Jinnah per la Lega Musulmana, con Ambedkar per gli Intoccabili e con Master Tara Singh per la comunità Sikh, fra gli altri, ma dai quali Gandhi si tenne fermamente a distanza, non tollerando l'idea della divisione del Paese, che nel frattempo, come prevedibile, si stava lacerando in nuove feroci lotte tra Induisti e Musulmani. Dopo poco più di sei mesi, la dichiarazione d'indipendenza dell'India vide così non solo la contemporanea nascita del Pakistan, che comprendeva due delle aree a maggioranza islamica all'Ovest e all'Est del Paese (odierni Pakistan e Bangladesh) definite e separate dai Britannici piuttosto grossolanamente in sole 5 settimane secondo la cosiddetta Radcliff Line , ma anche gli inauditi orrori che seguirono a quella Partition, i cui dettagli geografici vennero annunciati con precisione solo a indipendenza ottenuta, causando così un numero imprecisato - tra i 500.000 e il milione - di morti durante i disordini che accompagnarono uno dei più grandi esodi della storia: 11 - 15 milioni di Indiani, Induisti, Sikh e Musulmani, dovettero infatti abbandonare dall'oggi al domani e quasi sempre contro la propria volontà le loro case, terre e averi, per rifugiarsi nel loro nuovo Stato di pertinenza tra vendette, aggressioni e spaventosi eccidi incrociati, la cui memoria avvelenò per decenni e fino a oggi le relazioni tra le due nascenti nazioni.

"Eroi" Inglesi al servizio di Sua Maesta' Britannica: Reginald Edward Harry Dyer

Il Massacro di Amritsar o anche massacro di Jalianwalla Bagh è il nome che indica un episodio avvenuto il 13 aprile 1919 ad Amritsar, principale città dello stato indiano del Punjab, allora parte dell'India e quindi dell'Impero Britannico. Il generale Reginald Dyer ordinò alle sue truppe, in parte britanniche e in parte Gurkha di aprire il fuoco sulla folla che assisteva ad un comizio in un'angusta piazzetta della città, causando più di 1500 tra morti e feriti. Il 18 marzo 1919 nell'intero subcontinente vi furono proteste e manifestazioni di massa guidate dal Partito del Congresso contro il Rowlatt Act, legge che consentiva incarcerazioni arbitrarie di dissidenti senza alcun processo. Il 13 aprile migliaia di indiani si trovarono al Jalianwalla Bagh nel cuore della città di Amritsar. L'occasione era la festività Sikh di Baisakhi in cui è tradizione festeggiare l'arrivo della primavera ritrovandosi in comunità. Il raduno sfidava l'articolo della legge marziale che proibiva le riunioni di cinque o più persone in città. Il luogo del ritrovo, il Jalianwalla Bagh era un parco circondato su tutti i lati da mura di mattoni e con una sola stretta apertura per l'accesso e l'uscita. Le truppe inglesi e i gurkha marciarono sino al parco accompagnati da un mezzo blindato su cui erano montate mitragliatrici che però rimase fuori dato che non era in grado di passare nello stretto ingresso. I soldati erano guidati dal generale Reginald Dyer che, senza sparare alcun colpo di avvertimento affinché la folla si disperdesse, ordinò ai suoi uomini di aprire il fuoco. Dato che non esistevano nel parco altre uscite oltre a quella già ingombrata dai soldati, la gente tentò disperatamente di scappare arrampicandosi sui muri e alcuni si gettarono in un pozzo per sfuggire ai proiettili. Il tiro continuò sino all'esaurimento delle munizioni, in pochi minuti vi furono "almeno 379 morti e oltre 1200 feriti"; le truppe si ritirarono senza fornire alcuna assistenza medica ai feriti. Ci saranno in totale 1516 tra morti e feriti con 1650 proiettili sparati.

Russia ”Cafè Prezident”: patriottismo e "Barak Obama toilette paper".



In Russia ha aperto un ristorante più che patriottico, si chiama ”Cafè Prezident”: alle pareti ha ritratti di Vladimir Putin, piatti coi colori della bandiera nazionale e il volto di Barack Obama sulla carta igienica nelle toilette. Il locale si trova a Krasnoyarsk, Siberia centrale, e gioca molto sul confronto tra la Russia e l’Occidente americanizzato.
Per esempio sulla porta del bagno c’è scritto ”Blocco Nato”, mentre i clienti del cafè possono disegnare e fare caricature sui ritratti di alcuni leader ritenuti anti-russi come l’ucraino Petro Poroshneko, la Cancelliera Angela Merkel o la ex premier ucraina Yulia Timoshenko. Uno dei titolari del locale, Svetlana Lautman, ha raccontato al giornale Komsomolskaya Pravda di aver studiato negli Usa per tre anni, ma di essere voluta tornare in patria nonostante molti de suoi amici non capissero la sua scelta.
«Ci sono persone che ora criticano Putin - ha spiegato al giornale - ma vorrei dire loro: Viviamo in un tempo in cui il paese è in ristrutturazione e durante le ristrutturazioni non c’è ordine ma questo prima o poi finirà». A mezzanotte, tutti i giorni, al cafè Prezident risuona l’inno nazionale.

Promemoria sulla Siria



E' bene anche ricordare che il mondo Islamico non e' un monolite, ma un universo variegato composto da varie interpretazioni teologiche, da una pluralita' di Stati nazionali e da componenti etniche diverse. Queste diversita' danno vita a comportamenti geopolitici diversi. Il wahabbismo, cioe' quella corrente religiosa da cui trae origine il jihadismo, e' legata e alimentata paradossalmente da quegli Stati Arabi con cui l'occidente americanizzato ha maggiori rapporti ed instaurato strategiche alleanze principalmente Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, e Kuwait.

E' bene ricordare che la causa scatenante l'ondata migratoria che ha investito in questi ultimi anni l'Europa ha avuto causa dalla crisi siriana. Crisi determinata dalla pedissequa volontà da parte degli Stati Uniti di volere ad ogni costo un cambio di governo nella sovrana e indipendente Repubblica Araba Siriana. In accordo con i suoi alleati regionali Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, con il consenso di Turchia ed Israele, con i Turchi interessati a smantellare ogni rivendicazioni dei Curdi e per quanto riguarda Israele garantirsi per sempre l'altopiano del Golan, che occupa illegalmente e contro ogni diritto internazionale. A tal fine sono state organizzate, addestrate e armate le milizie jihadiste wahabbite legate all' Arabia Saudita, e agli Emirati del golfo, mercenari Qatarini e Il Fronte Al Nusra (Al Qaeda in Siria) in funzione anti Assad. Tutta questa operazione ha avuto il consenso dei governi dell'Unione europea che si dichiararono pronti a sostenere il conflitto, con il plauso di tutta la salmeria mediatica, spacciando l'agglomerato di tagliagole che era stato messo in campo come Free Sirian Army (sic).

E bene ricordare che l'Isis, acronimo di Stato Islamico dell'Irak e del Levante, ha potuto penetrare in Siria e ivi stabilirsi, grazie al fatto del posizionamento in Turchia, lungo il confine siriano, di batterie di missili patriot, da parte della Nato, che hanno interdetto la possibilità da parte dell'aviazione siriana di bombardare le milizie di Ali Al Baghdadi. Il risultato e' stato il genocidio delle minoranze religiose che abitavano quel territorio, cristiani ed alawiti (musulmani sciiti).

E' bene ricordare che a fianco dell'Esercito Arabo Siriano sono scesi in campo volontari e reparti dell'Esercito della Repubblica Islamica dell'Iran, volontari del Movimento libanese Hezbollah (musulmani e cristiani), la Brigata Galilea formata da volontari palestinesi, in modo risolutivo l'Esercito della Federazione Russa.

Putin: "I palestinesi hanno diritto a stabilire uno Stato indipendente e abitabile”.

                                                                                 
La Russia combatterà per la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Lo ha affermato in questi giorni il premier russo Vladimir Putin, ospite al summit della Lega Araba al Cairo, specificando che la Russia sosterrà le aspirazioni dei palestinesi appoggiandoli attraverso la diplomazia e la politica internazionale.
I palestinesi hanno diritto a stabilire uno Stato indipendente e abitabile” ha dichiarato senza equivoci Putin, proponendo Gerusalemme Est come capitale della Palestina. "La Russia continuerà a contribuire al raggiungimento di questo obiettivo attraverso canali bilaterali e multilaterali", ha concluso il presidente russo. Potrebbe, con il sostegno della Russia, concretizzarsi la possibilità che il popolo palestinese, costretto alla diaspora e a condizioni di vita senza speranza, dalla politica degli Americani e di Israele possa finalmente vedere coronato il suo sogno di una esistenza normale. Occorre ricordare il contributo dato dai Palestinesi nella lotta contro il terrorismo in Siria, dove sono accorsi migliaia di giovani volontari della Brigata Galilea,  che hanno affiancato sul campo l'Esercito siriano e quello russo,  i volontari iraniani e i libanesi di Hezbollah nella guerra contro l'ISIS.

Campagna anti fumo a Mosca : "Il fumo uccide più persone di Obama, anche se uccide un sacco di gente"


Campagna anti-fumo a Mosca, manifesti  con l'immagine del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, l'iniziativa  presa  per scoraggiare i fumatori - dice che sia lui che le sigarette sono assassini.

Il poster ha un'immagine del presidente degli Stati Uniti e le parole: "Il fumo uccide più persone di Obama, anche se uccide un sacco di gente. Non fumare - non essere come Obama ".

Non si sa chi abbia messo questo manifesto.

L'ufficio stampa del dipartimento di pubbliche relazioni dei trasporti della città di Mosca ha riferito che il manifesto verrà rimosso.

Per "l'apertura forzata del padiglione di vetro della fermata, la rimozione della pubblicità e l'affissione illegale di un manifesto è stata sporta denuncia alle autorità competenti", ha riferito il portavoce Konstantin Gorokh


Le sanzioni alla Russia, ordinate dagli americani, sono costate all'Italia 244 milioni di Euro solo nel comparto agricolo

Nel 2015, primo anno soggetto interamente all'embargo, il valore dell'export dall'Italia alla Russia di prodotti agricoli e agroalimentari risulterà dimezzato a 241 milioni di euro. Sono le stime del Centro studi di Confagricoltura, che sottolinea che fra il 2009 e il 2013 avevano segnato, in valore, un incremento del 119%, a 485 milioni di euro. L'associazione parla di "effetti pesantissimi, diretti ed indiretti per l'agroalimentare del nostro Paese". Un prezzo, dunque, che Confagricoltura calcola in 244 milioni.Più dettagliata l'analisi fatta dal Centro studi sui dodici mesi tra agosto 2014 e luglio 2015. Guardando alle diverse categorie di prodotti agroalimentari, quelle che hanno subìto, in seguito all'embargo, la maggiore flessione dei valori esportati in Russia sono: frutta (-56,9 milioni di euro), carni e frattaglie (-44,2 milioni), formaggi e latticini (-41,7 milioni). Le maggiori flessioni percentuali riguardano: ortaggi (-98,9%), frutta (-94,5%), formaggi e latticini (-93,6%), carni e frattaglie (-88,4%).Gli effetti dell'embargo russo - mette in evidenza il Centro studi di Confagricoltura - non si sono fatti sentire solo nel nostro Paese. Nel 2013 l'Italia rappresentava il 5,1% dell'export complessivo di prodotti agroalimentari verso la Russia (bevande escluse) dei Paesi dell'Unione europea, posizionandosi, nonostante il forte progresso registrato negli ultimi anni (+119% fra il 2009-2013), all'ottavo posto. In seguito all'embargo, il nostro Paese ha subìto una riduzione dei valori esportati verso la Russia del 50,3%, sensibilmente inferiore a quella di tutti i principali Paesi Ue, escluse Olanda e Germania, salendo così al quinto posto, preceduto solo da Olanda, Germania, Polonia e Lituania. 

Anglo-americani liberatori? un falso storico



Il fatto che gli Americani vengano considerati "liberatori" è frutto di pura invenzione, la realtà storica è tutt'altra, come dimostra la carta intestata dei loro documenti conservati nei vari Archivi di Stato, dove si legge chiaramente "Allied Military Governament of Occupied territory" e come chiaramente indicato dal distintivo sulla spalla sinistra dei militari di stanza in Italia, un distintivo rotondo con una "A" di colore bianco inscritta in una "O" di colore rosso, sono le iniziali delle due parole "Occupation Army", cioè Esercito di Occupazione. Gli unici che gli anglo-americani chiamano "Liberatori" o "Liberators" sono i bombardieri pesanti "Consolidated Aircraft Corporation B 24, con i quali hanno fatto la "guerra ai civili" europei con i loro criminali bombardamenti sulle città. E l'occupazione militare, alla quale si è aggiunta quella economica e culturale, dura sino ad oggi.

Marine Le Pen gela Salvini: " Io credo nelle nazioni"



 "Io credo nelle nazioni. Credo che possano esistere forme di cooperazioni transfrontaliere, ci sono sempre state e non abbiamo inventato nulla. Ma io credo nella nazione, nell'Europa delle nazioni". Così la leader del Front National, Marine Le Pen, ha risposto a chi le ha chiesto se creda nella prospettiva di collaborazioni fra regioni (come il progetto di macroregione alpina in cui si sono impegnati i governatori della Lega) per il futuro dell'Europa. Il concetto di nazione rende possibile la creazione di un’identità nazionale, che si basa sulla cultura, la lingua, su un’appartenenza comune, esiste una sorta di comunanza tra nazione e territorio; ciò implica il fatto che su uno stesso territorio sia impossibile istituire più di una nazione. Da codesta unione territorio-nazione ebbe origine lo Stato Nazionale.
La formazione dello Stato Nazionale rese possibile la nascita dello Stato di diritto sul territorio della nazione.,Si può affermare che la nascita dello Stato Nazionale fu il presupposto per quella delle società moderne. E' questa una idea opposta e contraria a quella della Lega Nord, che fin nel nome invoca una presunta indipendenza di una entità frutto di invenzione come la padania. Un movimento che si scaglia contro il simbolo dell'Identità nazionale rappresentato dalla bandiera nazionale dei tre colori, invocandone roghi, o associandola alla carta igienica.Un movimento protagonista di quel grande danno per Italia che ha preso il nome di "devolution",  con l'aiuto di Berlusconi e di una destra che ha sempre sventolato i valori della Patria usando come simbolo della propria identità la fiamma tricolore. Un movimento quello della Lega Nord che a nome del suo segretario Salvini lavora per minare alle basi l' unità della Nazione, che sostiene il sistema delle regioni arrivando alla sovranizzazione delle stesse, come si predica in Lombardia e Veneto.
Una vecchia idea pervenutaci dai popolari di Luigi Sturzo e che,grazie ai nuovi alleati che la Lega Nord ha trovato sul suo cammino, il Partito Democratico di Matteo Renzi, sta dilaniando lo Stato.   Il 2002 e stato l'anno della concreta attuazione della riforma del titolo V della Costituzione. La cessione di sovranità che è avvenuta a favore delle Regioni, sulla base della nuova suddivisione delle funzioni legislative tra stato centrale e periferico ha aperta la forbice che sta ora dilaniando i rapporti tra il governo (Renzi arriva dopo Berlusconi, Letta, Monti e Prodi) e i governatori. Tutti si sono trovati a fare i conti con una situazione sempre più precaria dal punto di vista dei trasferimenti dello Stato alle Regioni. Sono proprio questi gli anni (dal 2001 ad oggi) in cui, non sarà un caso, il debito pubblico italiano è passato da 1.620 miliardi di euro (solo il 108% del Pil) a oltre 2.160 miliardi (più del 133% del Pil): in termini assoluti, 540 miliardi in più, uno score catastrofico